La legge di iniziativa popolare “Per una buona scuola per la Repubblica” è una proposta di legge attuale, è stata presentata nel 2006 ma i suoi contenuti sono assolutamente innovativi.

In contraddizione con gli enunciati propagandistici di tutti i Governi che si sono succeduti, di attuare riforme condivise o “dal basso”, anche questa legge di iniziativia popolare, è stata “abbandonata in un cassetto”. Quegli stessi Governi che, ora come allora, dichiarano di voler fare riforme condivise, ascoltando il paese, non l’hanno mai discussa.

Molti stanno lavorando per fare in modo che diventi davvero obbligatorio l’esame delle leggi di iniziativa popolare da parte delle Camere, consentendo che il loro iter presso le commissioni parlamentari possa essere seguito direttamente dai promotori.

Ma nel frattempo sono trascorse le due legislature entro le quali la legge avrebbe dovuto essere discussa. La proposta più ampia e organica mai prodotta dal mondo della scuola rischia adesso di scomparire.

Per questo motivo il mondo della scuola ha lanciato un appello ai parlamentari della Repubblica affinché sottoscrivessero e ripresentassero a loro nome la legge “Per una buona scuola per la Repubblica”, impegnandosi a portarla di nuovo all’attenzione del Governo e del Parlamento.

Appello che è stato accolto da parlamentari di diverse forze politiche e che ha portato alla ripresentazione della Legge sia al Senato sia alla Camera.

E’ un gesto di democrazia, di rispetto nei confronti del percorso che è stato fatto, che va persino al di là della condivisione puntuale dei contenuti di questa proposta.

Questa legge non ha la presunzione di interpretare, nel suo contenuto, il sentire di tutto il paese, ma vuole essere una traccia concreta e strutturata sulla quale avviare oggi un confronto sulla scuola che vogliamo, con la convinzione che il metodo da seguire per avviare un cambiamento non possa che essere partecipato e condiviso.

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