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L’incontro nazionale delle scuole, riunito a Roma il 29 novembre 2015, dopo aver deciso all’unanimità di intraprendere l’ipotesi del percorso referendario, inserendo il referendum sulla scuola in una tornata unitaria sui temi sociali come lavoro e ambiente, prendendo in considerazione l’ipotesi di accompagnare anche il percorso dei referendum istituzionali, ha focalizzato la sua attenzione sui principali temi legati alla mobilitazione contro la legge 107.

Le tematiche su cui si è trovato un accordo comune e che verranno affrontate nelle varie realtà locali sono le seguenti:

1)    Comitato di valutazione

Si è deciso di continuare la battaglia all’interno dei collegi docenti per tentare di inceppare il meccanismo premiale, lavorando dove possibile con la finalità di non eleggere i rappresentanti degli insegnanti, se non per valutare i neo immessi in ruolo, ed in seconda battuta per individuare, su indicazione del collegio dei docenti, vista l’impossibilità di definire criteri per una valutazione qualitativa compatibile con i principi di libertà di insegnamento e di imparzialità della P.A., solo criteri quantitativi, che tengano conto delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico; nello stesso tempo è necessario informare genitori e studenti spiegando loro il problema e cercando di coinvolgerli nel percorso.

2)    Deleghe presenti nei commi dal 180 al 191della 107

Le deleghe che più preoccupano, perché su di esse si sono già cominciati a tenere da parte del governo i primi tavoli di lavoro, sono quelle relative alla riformulazione del Testo Unico, al percorso 0-6, agli organi collegiali, al sostegno per gli alunni disabili, al nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria.

È necessario tenere monitorato il lavoro che si sta svolgendo nei vari tavoli per poter produrre comunicati che creino contro-informazione e, nello stesso tempo, cominciare a discutere posizioni “nostre” sui vari argomenti: questo potrebbe essere svolto anche e soprattutto in un’ottica di riscrittura ed aggiornamento della LIP.

I parlamentari presenti si impegneranno a convocare i comitati a sostegno della scuola della costituzione per definire linee guida in sede di audizione da contro-proporre durante la fase di dibattito nelle commissioni parlamentari.

3)    Organico potenziato

Bisogna informare anche e soprattutto i genitori della situazione paradossale e spesso quasi al limite dell’inutilità generata dalla scelta di “pescare” i nuovi docenti solamente dalle GAE, che ha creato molte situazioni in cui i neo-immessi provengono da graduatorie non presenti nei singoli istituti e/o addirittura da altri ordini di istruzione; nelle singole scuole è necessario attivarsi perché i nuovi colleghi non vengano utilizzati solamente con compiti di “tappabuchi” o per supplenze, generando di fatto una sorta di insegnanti di serie B, tenendo presente che allo stato attuale manca completamente un mansionario per queste nuove figure.

4)    Alternanza scuola lavoro

È stata la tematica di cui più si è discusso.

L’alternanza è uno dei fulcri della 107, perché modifica tempi, spazi, contenuti, gerarchie, valutazione e perché viene propagandata in una sorta di economia della speranza: avrai un lavoro (forse) domani con una sottrazione di formazione critica (certa) oggi.

Sarebbe necessario che i Collegi Docenti ed i Consigli di classe producessero documenti unitari in cui come insegnanti si spieghi quale è la drammatica realtà del lavoro, pretendendo che la scelta delle imprese non consideri quelle che sono in odore di mafia, quelle che producono armi, quelle che usano il lavoro nero: in questo senso sarebbe opportuna una mappatura delle aziende disponibili all’alternanza e il coinvolgimento dei lavoratori a rischio di licenziamento, creando momenti di discussione con tutti gli attori del mondo del lavoro; inoltre si ritiene necessario valorizzare le attività degli studenti anche in realtà pubbliche.

L’alternanza scuola lavoro ci fa uscire dal nostro ambito, in quanto non avviene solamente dentro alle scuole: può permetterci di spiegare che produrrà milioni di ore di lavoro gratuito, a scapito dei lavoratori a tempo determinato e degli stagionali; potrebbe quindi diventare una breccia nei confronti di genitori e studenti per portarli dalla nostra parte anche sulla tematica del comitato di valutazione.

Inoltre può risultare utile nella fase referendaria vista la stretta connessione che presenta con i temi del Jobs Act.

5)    Personale a.t.a.

Il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario è totalmente assente nella 107, ma ben presente nelle leggi di stabilità, in cui è stato ulteriormente tagliato nei numeri e nelle possibilità di sostituzione in caso di assenza; questa è una cosa di cui anche i genitori si accorgono e che potrebbe vederli dalla nostra parte nel rivendicare l’eliminazione di queste clausole per conflitto fra norma finanziaria e interruzione di servizio.

6)    Contratto nazionale dei dipendenti del settore scuola

Allo stato attuale delle cose, arrivare ad un nuovo contratto di lavoro con le misere risorse economiche presenti nella legge di stabilità potrebbe essere controproducente: il nuovo contratto porterebbe inevitabilmente al suo interno l’ingresso di quelle parti del decreto Brunetta non ancora sdoganate e delle novità della 107 (comprese parte delle deleghe di cui si sta discutendo).

In questo senso si ritiene necessario un impegno delle sigle sindacali firmatarie di contratto a non svendere ulteriormente i lavoratori della scuola.

7)    Formazione relativa alle prerogative degli organi collegiali e alla conoscenza del contratto di lavoro.

In un’ottica di lungo respiro, quale quella che ci attende nell’accompagnamento del percorso referendario, che potrebbe protrarsi per un anno e mezzo, così come quella che prevede la piena attuazione della 107 che necessita di almeno tre anni, è necessario sviluppare una maggiore consapevolezza delle prerogative degli Organi Collegiali tuttora vigenti e, allo stesso tempo, delle attuali clausole contrattuali, anche e soprattutto in vista di una loro modificazione.

In questo senso si ritiene indispensabile condurre una campagna di formazione per docenti, genitori, studenti.

Le persone che rappresentano il Comitato di sostegno alla LIP scuola si rendono disponibili per lavorare in sinergia con le realtà formative presenti (CESP, Proteo Fare Sapere, L’Altrascuola) per condurre convegni, assemblee, momenti pubblici di confronto su queste tematiche.

In chiusura della sessione pomeridiana, i presenti hanno convenuto sulla necessità di veicolare nel miglior modo possibile informazioni, documenti, proposte che nascano nelle varie realtà locali, per farle diventare patrimonio comune di tutti i soggetti interessati a proseguire la lotta contro la 107.

In questo senso, anche riprendendo le indicazioni emerse nel precedente incontro del 6 settembre a Bologna, tutti i soggetti presenti hanno deciso all’unanimità la nascita di un Coordinamento Nazionale che diventi collettore delle iniziative di movimento che nascono dal basso.

Ogni soggetto si impegna a segnalare un proprio rappresentante a info@lipscuola.it; con gli indirizzi raccolti si costituirà una mailing list, che permetterà un rapido scambio di opinioni e un pronto collegamento fra chi vuole continuare ad opporsi all’applicazione della legge 107.

4 comments found

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    Enrico Voccia

    Mi sembra che il documento finale sia sostanzialmente aderente alla realtà del dibattito, tranne che in un punto:

    “Sarebbe necessario che i Collegi Docenti ed i Consigli di classe producessero documenti unitari in cui come insegnanti si spieghi quale è la drammatica realtà del lavoro, pretendendo che la scelta delle imprese non consideri quelle che sono in odore di mafia, quelle che producono armi, quelle che usano il lavoro nero…”

    Dal momento che la questione ci sta particolarmente a cuore come Coordinamento Campano Lavoratori della Scuola, siamo stati particolarmente attenti e protagonisti in questa fase del dibattito. La formulazione in questione riduce, ci pare, “al ribasso” quanto è stato detto nei vari interventi sul tema: che cioè l’alternanza scuola-lavoro distruggerebbe a regime circa cinquantamila posti di lavoro annuali/trecentomila posti di lavoro stagionali INDIPENDENTEMENTE dalla “qualità” delle imprese coinvolte. Un esempio (citato nel dibattito): le aziende coinvolte nell’indagine della magistratura per l’utilizzo dell’alternanza scuola-lavoro di 2700 alunni come fonte di lavoro gratuito NON erano in odore di mafia, NON producevano armi, NON usavano lavoro nero…. Su quest’ultimo punto: l’alternanza scuola-lavoro in quanto tale è lavoro nero, non ha alcun senso di chiedere che le aziende eventualmente coinvolte non utilizzino lavoro nero – se non lo facevano prima lo faranno ora legalmente grazie alla 107.

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    admin

    Grazie dell’integrazione.

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    Luciana Mion

    Tenetemi informata. Insegno all Istituto 8 marzo Lorenz di Mirano. Prov di Venezia
    Luciana Mion

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    admin

    Certamente. Ti consigliamo però di scriverci anche su info@lipscuola.it
    Ricordati anche che puoi sottoscrivere il blog.
    ciao

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