Siamo docenti della scuola: pubblica, laica, pluralista, democratica.
Ci sentiamo vincolati ai principi della Costituzione Italiana e alla funzione che essa assegna alla Scuola, luogo di promozione dell’emancipazione umana, del sapere critico e della libertà di pensiero.
La Costituzione entra ogni giorno, come creatura viva e pulsante, nel nostro agire e nelle nostre aule.
Ne insegniamo la genesi antifascista, lo spirito unitario dei costituenti, i valori cui si ispira ed i contenuti imprescindibili: il lavoro a fondamento della Repubblica, della dignità umana e come diritto inalienabile, la parità dei diritti, il ripudio della guerra, la partecipazione democratica, la tutela dei beni comuni e del patrimonio artistico e culturale, la libertà di pensiero e di espressione, l’uguaglianza, la ricerca scientifica e tecnologica libera, la sovranità popolare.
Crediamo in una scuola come laboratorio di democrazia. Per questo ci opponiamo a tutte le operazioni che ne stravolgono il ruolo, svilendola e deformandola a mero strumento di esercizio del potere e di omologazione, compatibile con una società basata sulla competizione e sull’individualismo, gerarchizzata e subordinata al mito del mercato e del profitto.
Ci sentiamo impegnati a promuovere percorsi di crescita culturale e sociale e ad avversare, con tutti gli strumenti costituzionalmente garantiti, un’idea oligarchica di scuola e di società veicolata sia dalla presunta “Buona scuola” che dalle cosiddette “riforme costituzionali”.
Di entrambe ci allarmano tanto il metodo del “finto ascolto” e del mancato confronto quanto il merito dei provvedimenti, che prefigurano un paese deprivato non solo sul piano economico ma anche su quello culturale e della democrazia.
Al potere concentrato nelle mani del dirigente scolastico, allo svuotamento degli organi collegiali, alla frantumazione della comunità educante e del sistema nazionale d’istruzione, fino alla subalternità agli interessi dell’azienda con l’alternanza scuola lavoro, corrispondono la concentrazione dei poteri nelle mani del Governo e l’umiliazione del Parlamento e, dunque, l’asservimento alle oligarchie industriali e finanziarie e la sottrazione di sovranità popolare.
Il discorso pubblico appare dominato da un linguaggio arrogante fatto di parole d’ordine fuorvianti, propagandate come valori costituenti.
Ad esse opponiamo le parole della cultura e dei diritti: al mito della velocità il tempo della riflessione, alla meritocrazia l’impegno responsabile, all’esaltazione della semplificazione banalizzante la capacità di cogliere la complessità, alla governabilità il buon governo, alle false promesse di risparmio l’investimento in democrazia, al decisionismo l’equilibrio dei poteri, alla cultura del capo la partecipazione consapevole, alla logica maggioritaria il valore del pluralismo, al pensiero unico il pensiero plurale e critico.
La difesa della Costituzione ci chiama tutti in causa.
Ci riguarda!
Per questo votiamo e invitiamo a votare NO al referendum
sulle modifiche costituzionali.
Marina Boscaino, insegnante di Italiano e Latino – Roma
Tonia Guerra, maestra elementare – Bari
Camilla Ancona, maestra elementare – Roma
Alvaro Belardinelli, insegnante di Latino e Greco – Roma
Giovanni Cocchi, insegnante di Italiano, Storia, Geografia – Bologna
Alessandra Fantauzzi, maestra elementare- Roma
Manuela Gallina, maestra elementare – Milano
Maria Guagliardito, insegnante di Francese – Palermo
Patrizia Perrone, maestra elementare – Portici (Na)
Mauro Presini, maestro elementare – Ferrara
Carlo Salmaso, insegnante di Matematica – Padova
Luigi Saragnese, insegnante di Italiano e Storia – Torino
Eliseo Tambone, insegnante di Filosofia e Storia – Corato (Ba)
Giuseppe Volpe, maestro elementare – Terlizzi (BA)
Sostengono questo appello, che può essere ulteriormente sottoscritto su lascuoladiceno.org (ATTENZIONE: ti verrà chiesto di inserire una mail, sulla quale dovrai confermare di aver firmato prima di comparire nell’elenco):
Marta Gatti, maestra, Concorezzo (Monza-Brianza)
Giuliana Giaccaria, maestra scuola infanzia, Bologna
Pino Tilocca, Dirigente scolastico, Cabras (OR)
Massimo Baldacci, Ordinario di Pedagogia, Università di Urbino
Giorgio Morale, insegnante di Italiano e Storia, Milano
Maurizio Lembo, docente di Discipline economiche e aziendali, FLC Nazionale
Claudia Fanti, maestra elementare, Forlì
Marcella Raiola, docente precaria di Latino e Greco, Torre del Greco (NA)
Stefano d’Errico, Segretario nazionale Unicobas Scuola
Preneste Anzolin, dirigente scolastico, Palagiano (Taranto)
Gianluca Maestra, insegnante di Lettere, Padova
Sandra Zingaretti, Insegnante di Italiano e Storia, Poggio Mirteto (Rieti)
Orazio Sturniolo, docente di Matematica e Fisica, Bologna
Alessandro Moretti, insegnante di Matematica e Scienze, Padova
Margherita Franzese, insegnante di sostegno, Roma
Arcangela Mastromarco, maestra, integrazione alunni stranieri, Milano
Monica Fontanelli, maestra elementare, Bologna
Maria Teresa Capozza, docente Polo Liceale di Bitetto (Bari)
Giuseppe Cutrì, insegnante di Tecniche di rappresentazione grafica, Padova
Lucio Ficara, insegnante di matematica e fisica, Reggio Calabria
Carola Gala Zoppo, maestra, Padova
Roberta Leoni, insegnante di Storia e Filosofia, Viterbo
Patrizia Beghini, insegnante di sostegno, Padova
Giordano Mancastroppa, maestro, Parma
Liliana La Marca, maestra elementare, Caltanissetta
Massimo Gargiulo, Insegnante di Latino e Greco, Roma
Maria Grazia Chetta, insegnante di Musica, Capranica (VT)
Fabio Milani, insegnante di Geografia, Padova
Claudia Rancati, insegnante di Discipline plastiche, Vicenza
Valerio Mezzocolli, insegnante di Discipline Geometriche, Padova
Maria Rosaria Della Monica, docente di Educazione Fisica, Napoli
Rosaria Gasparro, maestra elementare, San Michele Salentino
Maurizio Peggion, docente di potenziamento, Padova
Bianca Laura Granato, docente di Italiano e Latino, Catanzaro
Alessandro Pollina, insegnante di sostegno, Padova
Anna Angelucci, docente di Italiano e Latino, Roma
Emanuela Penzo, insegnante di Arte, Padova
Caterina Luciano, docente di Italiano, San Giorgio a Cremano (NA)
Rossella De Paola, maestra elementare, Viterbo
Anna Paola Ceconi, insegnante di Lettere, Padova
Luca Cangemi, insegnante di Filosofia, Catania
Marilena Pallareti, insegnante di Tecnologie operative, Forlì
Daniela Verdosci, docente di Italiano e Storia, Portici (NA)
Rosalia Toller, insegnante di discipline Giuridiche ed Economiche, Padova
Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica
CO.GE.DE. Liguria
Coordinamento nazionale per la Scuola della Costituzione
Associazione NonUnodiMeno
As.S.U.R. – Associazione Scuola Università e Ricerca
Partigiani della Scuola Pubblica
Illumin’Italia
40 comments found
Francesca Pia
In difesa della democrazia
Francesca Pia
In difesa della nostra Costituzione.
VINCENZO CONTE
avete dimenticato gli ATA come solito. La scuola si compone anche dalla componente ATA. ovvio che tutti possono aderire ma mi aspettavo la scuola e non i docenti. Detto questo io voto NO a prescindere per proteggerla la Costituzione.In particolare per le futuri generazioni e per evitare che il potere sia gestito solo da una sola persona tra le altre cose.W la Costituzione
Elisa Ruspini
Voto NO
Appello di docenti per il NO alle modifiche costituzionali | Like@Rolling Stone
[…] qui: lascuoladiceno.org Fonte: http://lascuoladiceno.org/appello Trovi l’appello anche qui: LipScuola.it Scarica qui i materiali per la campagna “Ci riguarda. La Scuola dice NO” al referendum […]
Elisa
Per la difesa della costituzione,votiamo no!
Giuseppe Vollono, docente di scuola secondaria di II Grado, Castellammare di Stabia (NA)
IL 4 DICEMBRE #IoVotoNO!
#IoVotoNO per salvaguardare la democrazia oggi, e garantire la propria libera voce domani! Questa è una riforma che non riduce i costi, non migliora la qualità dell’iter legislativo, ma scippa la sovranità dalle mani del popolo! Dico NO allo scempio della Costituzione attuato attraverso una riforma che sottrae poteri ai cittadini e mortifica il Parlamento! Dico NO alla legge oltraggio che, calpestando la volontà del corpo elettorale, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico!
Anna Di Giusto
Se non si investe nella scuola, il Paese non avrà futuro.
Pamela Fava
Voto No NO NO
Mimino Ligorio
Condivido
Vito de Leo
Per rianimare una Scuola Pubblica colpita a morte
Salvatore Napolitano
Condivido contenuto articolo che delinea in modo preciso ruolo e finalita’ della scuola pubblica gia’ sotto attacco con la 107 e, in prospettiva con la vittoria del Si’, ancor di piu’. La torsione verticistica e gerarchizzante della scuola si estenderebbe al governo del Paese. #iovotono! Salvatore Napolitano – docente ISIS Vittorio Veneto – Napoli
Paolo Chimisso
UN NO CONVINTO CONTRO LA DERIVA PRESIDENZIALISTA.
LA NOSTRA COSTITUZIONE VA ATTUATA, NON SMONTATA PEZZO A PEZZO COME AVVIENE DA ANNI.
Vito de Leo
Per reagire agli attacchi mortali fatti alla scuola pubblica
Cinzia Varone
insegnante di Lettere, Caserta
alberto gaspari
Giù le mani dalla costituzione
Eleonora Vallarelli
Impossibile non votare a gran voce NO
Carmela Cardella
Docente di Educazione Fisica , Palermo
Maria Immacolata Sini
No! No! No!
Monica Zinno
La Costituzione va bene perché nata dalla Resistenza, è la politica corrotta e truffaldina a dover cambiare !
alba
Giu’le mani dalla costituzione!!
Chiara
Io voto no!
Roberto Galantini
La Costituzione vigente nacque da uno sforzo di unità e di pace. La controriforma renziana nasce da un atto di forza di una minoranza, illegittimamente trasformata in maggioranza parlamentare da una legge incostituzionale. Anche se dovesse superare il referendum grazie ad una propaganda disonesta e sleale, sarebbe sempre una costituzione non condivisa.
Concetta Occhipinti
Io voto NO ….. !!!
Pe
Docente di tontologia, all’istituto di enna
gaspare
Voto NO, perchè altrimenti tutte le attività svolte in classe con i miei alunni non avrebbero più alcun valore.
Vincenzo
Voto no
Anna De Astis
Voglio la libertà di decidere è di eleggere chi sento vicino le mie idee. La democrazia è stata la conquista dei nostri agi e intendo fare di tutto votandoNO affinché resti.
Votiamo No perché un comune mortale non be il diritto in nome della Meritocrazia presunta e soggettiva denigrare e svalutare il lavoro di chi crede nell’insegnamento continuando a formarsi ed aggiornarsi, come ha sempre fatto.
Vincenza Rinaldi
Non è la nostra carta costituzionale a non andar bene, ma i nostri politici che con la riforma avranno ancora più potere. Il presidente della Repubblica non potrà nemmeno sciogliere le camere. Renzi sarà peggio di Mussolini. Non facciamo questo a noi, ma soprattutto non facciamolo ai nostri figli.
Salvatore Scala
NO!
Salvatore Scala
La nostra è una buona Costituzione. A una riforma sbagliata e confusa preferisco rinviare le modifiche a momenti di maggiore coesione.
Mario Sgambato
Esatto 😉 😉
Marina Scisciot
Forza con questa lotta!!!!☺
Anna Maria Bresciani
Insegnante scuola dell Infanzia
alfonso
“Per una scuola libera come costituzione comanda”. Per questo che al referendum costituzionale diciamo NO
Massimo Maria Corbino
Concordo con gli insegnanti che hanno firmato questo appello.
nellina guarnieri
l’impegno della scuola per il No a mia avviso non fosse altro per una propria fisiologia…da tutelare…. entra il merito alle deformazioni che produrranno eventuali degenerazioni intervenendo a mio avviso a colmare il difficile impatto tra questioni giuridiche,attività informativa e lacune della opinione pubblica già disorientata dalla bagarre promozionale ,ragione in più per le responsabilità che le competono .
buon lavoro per il No alle manipolazioni della COSTITUZIONE
Antonella Azzone
Docente di matematica e fisica, in provincia di Bari.
Un NO costituente dalla scuola e per la scuola | EuroNomade | NUOVA RESISTENZA antifa'
[…] Dicono: ma se vince il NO, quale governo? Ennesimo falso ragionamento: come se stesse ai governati, e non ai governanti, di saper governare. Ai governati spetta il diritto di esercitare la critica politica, facendo cadere non gli uomini e le donne, ma le politiche di questo e dei precedenti, indistinguibili governi, e di far strage delle loro illusioni di governabilità, efficienza, e performatività. Come afferma un Appello di docenti per il NO: […]
Un NO costituente dalla scuola e per la scuola | estense.com Ferrara
[…] Perché opporsi, allora? In primo luogo, perché è l’unico modo di stare al mondo in modo degno: «Nobil natura è quella che a sollevar s’ardisce gli occhi mortali, e che con franca lingua, nulla al ver detraendo, confessa il mal che ci fu dato in sorte», canta il Poeta. In secondo luogo, perché questo NO è la prima occasione che ci è data, come cittadini e come lavoratori della scuola, per opporsi alle politiche che queste riforme hanno prodotto: per cominciare a invertirne il segno, ora che il caos della Buona Scuola, il fallimento del Jobs Act, la coriandolarizzazione del tempo di vita nei vaucher, la cartolarizzazione delle esistenze cominciano a essere palesi. Dicono: ma se vince il NO, quale governo? Ennesimo falso ragionamento: come se stesse ai governati, e non ai governanti, di saper governare. Ai governati spetta il diritto di esercitare la critica politica, facendo cadere non gli uomini e le donne, ma le politiche di questo e dei precedenti, indistinguibili governi, e di far strage delle loro illusioni di governabilità, efficienza, e performatività. Come afferma un Appello di docenti per il NO: […]
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