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Il 2 maggio 2019 si è svolto a Roma l’Incontro del “Tavolo per il NO alla regionalizzazione”.

Per i sindacati erano presenti l’FLC-CGIL, la CISL-SCUOLA, la UIL-SCUOLA; per le associazioni hanno partecipato l’Appello per la scuola pubblica, l’Assur, l’Associazione Nazionale per la Scuola della Repubblica, gli Autoconvocati della scuola, la Lip Scuola, il Manifesto dei 500 e il Gruppo NO-Invalsi. Erano inoltre presenti i rappresentanti di due organizzazioni di studenti.

All’invito dei sindacati a continuare e rilanciare l’azione comune e la raccolta firme sull’Appello sindacati/associazioni, poiché secondo loro la battaglia contro la regionalizzazione continua ed è pienamente in corso, le associazioni presenti hanno risposto che non si può far finta che non sia successo nulla. E’ successo che è stata firmata un’Intesa e che uno sciopero unitario è stato sospeso da alcune sigle. Questo ha introdotto la divisione e lo sconcerto tra i lavoratori e le lavoratrici della scuola e quindi ha indubbiamente portato un colpo alla lotta per il ritiro di qualunque progetto di regionalizzazione.

E’ dunque necessario partire dallanalisi dellIntesa, da ciò che c’è e da ciò che non c’è (cioè gli atti concreti del DPEF, delle Bozze delle Regioni, del contratto di governo…), e infine dalle reazioni di Salvini e del governo, che sulla base dell’Intesa hanno detto che proseguiranno velocemente sulla strada dell’Autonomia differenziata. E’ su questa base che le associazioni hanno ribadito e approfondito i contenuti della loro Dichiarazione del 26 aprile, con la quale si dimostra che le parole dell’Intesa permettono al governo di applicare i suoi piani.

Al problema posto dalle associazioni che non esiste una “buona” autonomia differenziata accettabile, i sindacati hanno risposto di essere d’accordo e che la lotta è per il ritiro di qualunque tipo di autonomia differenziata. La delegazione ha però rilevato, durante l’incontro, come questa affermazione sia completamente contraddittoria con una dichiarazione della CGIL dello stesso giorno con la quale si afferma addirittura una serie di condizioni per raggiungere quel federalismo cooperativo e solidale che ci ha sempre visto favorevoli, volto a realizzare unautonomia che deve essere agita in una cornice normativa unitaria. No, per noi non ci può essere nessuna buona autonomia, la posta in gioco è la divisione del Paese.

Nell’incontro i dirigenti sindacali hanno detto che tutte le associazioni saranno invitate ad un nuovo incontro, al quale saranno presenti i segretari dei sindacati confederali (della scuola, compresi quelli di Gilda e Snals).

Da parte nostra, come associazioni consideriamo quanto segue.

– Tutti i progetti del governo sono stati confermati e dunque il pericolo tremendo della regionalizzazione dell’istruzione e della divisione del Paese è più attuale che mai.

– Solo l’unità dei lavoratori con tutti i sindacati, sulla base del ritiro di qualunque progetto di regionalizzazione, può fermare questi piani molto chiari del governo.

– Lo sciopero unitario che era stato convocato per il 17 maggio costituiva un punto di appoggio fondamentale in questo senso. L’Intesa e la sospensione dello sciopero hanno posto un problema oggettivo alla mobilitazione, introducendo la divisione e lo sconcerto.

– I fatti dei giorni successivi dimostrano che la firma da parte di CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA sull’Intesa viene utilizzata dal governo per accelerare il processo, con Salvini che gioca il ruolo di apripista e Conte-Di Maio che gli vanno dietro per “addolcire la pillola” e farla digerire, proprio utilizzando le parole dell’Intesa.

– Tutto ciò che abbiamo scritto il 26 aprile è dunque più valido che mai, confermato dai fatti: è necessario stralciare il Punto 4) dell’Intesa e confermare lo sciopero.

Per questo, ci rivolgiamo a tutti i lavoratori e ai delegati sindacali: l’unità va ricostruita partendo dal basso. Per cominciare a ricostruirla lanciamo un appello a tutti gli insegnanti e a tutto il personale: facciamoci promotori di brevi appelli, mozioni, testi con i quali si sostiene la nostra Dichiarazione del 26 aprile e si prende posizione per ricostruire l’unità sulla base dell’annullamento del punto 4) dell’Intesa e la conferma dello sciopero. Fate firmare queste mozioni/appelli, inviatele alle segreterie sindacali.

Appello per la scuola pubblica – Assur – Associazione Nazionale per la Scuola della Repubblica –

Autoconvocati della scuola – Gruppo NO Invalsi – Lip Scuola – Manifesto dei 500