Pubblichiamo un articolo tratto da www.retescuole.net, scritto da Cosimo De Nitto.
La Lip vive qui ed ora
Una risposta all’articolo di Franco De Anna su pavonerisorse “Vivo altrove (a proposito di Buona Scuola vs LIP)”
http://www.pavonerisorse.it/buonascuola/vivo_altrove.htm
Confermo, vive altrove.* A furia di guardare l’occhio che guarda si finisce per perdere di vista la luna. Comunque può sempre adottare la LIP, le adozioni sono aperte, può persino proporre revisioni e integrazioni concrete.
Piuttosto, fuori dallo scherzo, perché l’autore dell’articolo non mette a confronto i dati drammatici per cui ” Cresce la disuguaglianza, in mano a 80 “paperoni” la ricchezza del 50% della popolazione povera per cui secondo le stime nel 2016 l’1% della popolazione sarà più ricco del restante 99% ” con ciò che accade ai sistemi formativi, compreso il nostro? Il “nuovo” che avanza è questo, materialmente, la storia del presente che viene scritta col sangue della stragrande maggioranza della popolazione mondiale. Bisogna confrontare la “Buona Scuola” con la LIP rispetto a questi processi reali, non al tasso di nostalgia della Costituzione o alla proposizione astratta cambiare vs conservare la Costituzione. Pensa l’autore che in un mondo così sarà allargata la base di accesso all’istruzione o sarà ristretta? Pensa che i diritti saranno allargati o ancor più negati? Pensa che la cultura avrà più valore o meno valore? Pensa che il valore legale del titolo di studi potrà arginare in qualche modo lo sbarramento all’accesso al mondo del lavoro, oppure con l’abolirlo, come propone De Anna, si favorirà il dominio assoluto del capitale finanziario sulle persone, sulla cultura, sui loro diritti? Pensa che la Costituzione costituisca ancora oggi un modello di società civile non solo di Stato, che entro certi limiti può/deve essere cambiato? Pensa che ridurre gli insegnanti ad impiegati pubblici esecutivi agevolerà o contrasterà i processi globali che vogliono i sistemi formativi sempre più ridotti a variabili dipendenti dei processi economici, quindi al servizio di quell’uno per cento che governa, anzi è proprietario della quasi totalità delle risorse mondiali ad eccezione di quelle che servono solo alla sopravvivenza dei sempre più disgraziati?
Il nuovo è questo, e a questo la LIP dà una risposta aiutandosi e fondandosi sulla Costituzione, altro verbo civile e culturale, oltre che giuridico, cui fare riferimento non c’è. Certo che la Costituzione appare ed è antitetica ai processi di concentrazione mondiale dei capitali del potere, e del restringimento dei diritti e della democrazia. Se questo è il “nuovo” sarà bene tenerci cara la nostra buona e ancorché “vecchia” Costituzione. Pazienza se De Anna ci accuserà di essere “fondamentalisti” e di riferirci alla Costituzione con una sorta di “invocatio dei”.
Pazienza anche se Franco De Anna vuol “vivere altrove”, ce ne faremo una ragione e diremo: beato lui che può consentirsi di vivere altrove. A noi comuni mortali tocca di confrontarci ad armi impari con il Golia globale provando a scagliarli quei piccoli sassi che abbiamo a disposizione. La LIP è uno di questi, la Costituzione ci guida la mano. E la Buona Scuola che De Anna ha distrattamente trascurato? Uno strumento che favorisce Golia, anzi è essa stessa Golia. Ma a furia di “guardare l’occhio che guarda” l’articolista si è persa di vista la realtà ed ha finito per guardare solo l’occhio.