Il testo riporta la scaletta dell’intervento di Roberta Perfetti, dirigente scolastica in pensione, nel dibattito sulla scuola che si è tenuto il 3 novembre 2017 a Perugia, in cui è stata illustrato il contenuto della LIP
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Finalmente! un testo che parla di scuola; un linguaggio pedagogico.
OTTIMA:
- L’articolazione dei principi, con il richiamo forte alla Costituzione, con la ripresa, al p. c del testo costituzionale
- La esplicitazione, in seguito, dell’insegnamento della Costituzione
- La mancanza totale di concetti ed espressioni tipo – individuazione e valorizzazione delle eccellenze/ premio / premialità, rivolte sia agli alunni che ai/lle docenti. ( i premi li danno le suore ai bambini buoni….)
- La scuola deve costruire le eccellenze e , più ampia sarà ia platea dei cittadini ben educati e ben istruiti, più alto sarà il numero delle eccellenze( per meriti reali e non per censo o condizione economica e di privilegio) Semmai ragionare su borse di studio, presalario .. per non disperdere le eccellenze!
- Il richiamo alla “relazione” come parte fondante del processo educativo e cognitivo
- Il 6% del PIL alla scuola – il non finanziamento alle scuole private – divieto lelle cerimonie e atti di culto in orario scolastico ( E NON perché CI SONO ALUNN* MUSULMAN*, MA PER GARANTIRE LAICITA’ ALLA SCUOLA E PARI DIGNITA’ ALLE FEDI RELIGIOSE E NON !
- Certificazione dell’obbligo da parte delle scuole!
OK CANCELLARE LA BUONA SCUOLA PER FARE UNA SCUOLA BUONA
ALCUNI PUNTI CRITICI CHE NECESSITANO DI ULTERIORI RIFLESSIONI:
- Obbligo scolastico: 18 o 19 anni? Forse completare a 18 è più sensato.
- N. alunni per classe: perché 22 e non 25? In caso di disabili con il sostegno (come richiesto nella LIP) davvero vale la pena di sdoppiare a 20 o 22 con raddoppio di organico, di sostegno e con classi “minimali”, , dove si rischia povertà di ricchezza umana?
- Art. 19: dirigenza scolastica. Bene aver tolto tutti i poterucoli arbitrari di renziana memoria.
BENE i “collaboratori” eletti dal Collegio docenti, fra cui (tornerei) il dir. Sceglierà il vicario.
- Art. 20 Il presidente del collegio docenti. A mio parere non va bene: intanto il collegio non è un organo elettivo, quindi non necessità di terzietà; i poteri (o funzioni) attribuitegli si sovrappongono a quelli del dirigente. Si creano le premesse per contrasti continui e si dà adito ad una contrapposizione forzata. E’ il dirigente, per le funzioni attribuite anche in questo testo, ad essere il garante della libertà di insegnamento e, anche, di apprendimento de* alunn*
NECESSITA UNA RIFLESSIONE Più APPROFONDITA ANCHE SUL TEMA DELLA LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO
ART. 4. Autonomia didattica
- Dubbi : maggiore prudenza sul dare “tutto il potere” al collegio. Perché in esso (è sotto gli occhi di tutti) ci sono spine corporative e conservatrici
- Si ripropone una pletora di OOCC: i consigli Distrettuale, Provinciale c’erano e sono morti per asfissia, per “non significanza”; piuttosto erano palestre poliche. Da approfondire
MA no ai poteri al “consiglio Locale sui contenziosi disciplinari riguardanti i docenti: si trasformerebbero in processi pubblici. Credo che un ritorno alle commissioni disciplinari, terze rispetto al contenzioso, siano più garantiste.
- Manca completamente qualsiasi riferimento alla autonomia amministrativa; questa è un’altra riflessione da fare. Nel testo originale era una cosa seria, poi è diventata la caccia ai soldi privati….!
CONFERMO IL GIUDIZIO INIZIALE AMPIAMENTE POSITIVO SUL DISEGNO DI LEGGE