articolo di Corrado Mauceri tratto da La Sinistra per la Costituzione
Ma perchè la moglie del Presidente del Consiglio non ha dichiarato che nella scuola dove lei insegna il documento sulla Buona Scuola è stato bocciato a larga maggioranza ( non l’ha votato nessuno, nemmeno lei)?
Senza dubbio essere insegnante precaria e moglie di un Presidente del Consiglio che elimina la libertà di insegnamento e propone a capo delle scuole capetti a sua immagine e somigianza deve essere imbarazzante; finora per la verità nella scuola dove insegna, la moglie del Presidente del Consiglio ha evitato di schierarsi pubblicamente.
Ora però, a fronte della grande mobilitazione unitaria della scuola contro la proposta indecente del Governo, ha pensato bene di dichiarare alla stampa che lei non ha scioperato e che ha fatto regolarmente lezione.
Ma avrebbe dovuto anche dichiarare che nella sua scuola la grande maggioranza di lavoratori della scuola ha scioperato e che, quando fu discussa nel Collegio dei docenti, la proposta governativa sulla buona scuola fu bocciata dalla grande maggioranza dei suoi colleghi, non ottenendo nessun voto favorevole ( nemmeno il suo perchè ovviamente ritenne opportuno sottrarsi all’ingrato compito di difendere l’indifendibile)
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3 comments found
Luca Bergianti
Vi scrivo perche’ mi trovo un veramente a disagio con il livello di volantinaggio che la protesta sulla Buona Scuola sta raggiungendo: alcune maestre appena fuori dai cancelli della scuola e volantini apiccicati agli armadietti all’asilo.
Credo che alcune parti delle cose scritte siano condivisibili, molte altre no. In ogni caso se la scuola e’ di tutti, quelle rappresentano le idee di una parte, magari maggioritaria che, se vuole, puo’ esprimersi nelle apposite sedi e con un contraddittorio.
Per quando riguarda gli scioperi, all’inizio dell’anno (prima della Buona Scuola) ce ne sono stati 6 in 6 differenti venerdi eppure nemmeno erano chiari i contenuti, quindi non direi che la situazione delle mobilitazioni sia andata peggiorando. Non sentitevi in dovere di spiegare, semplicemente scioperate da sempre, possibilmente vicino ai fine settimana, tanto per affermare di esistere.
Sono padre di tre bambine e se la scuola funziona male da anni, se ogni riforma e’ stata giudicata sbagliata o inadeguata di qualunque parte politica fosse (e le abbiamo provate tutte), e’ anche per colpa di chi, dall’interno, e’ impegato solo a difendere i pochi interessi/privilegi che gli sono rimasti.
Siete una delle categorie piu’ sindacalizzate d’europa ed una delle piu’ maltrattate (ovviamente per le grandi capacita’ di chi vi rappresenta, che voi, con lungimiranza, guardate bene di mettere in discussione)… quanto dovremo aspettare perche’ possiate capire che di questo passo non andrete da nessuna parte?
Il mondo e’ andato avanti, il sessantotto e’ passato, inutilmente, da tempo… ed i figli dei farmacisti e dei notai fanno appunto i farmacisti ed i notai, i libri si pagano cari, gli insegnati vengono pagati poco e sono per nulla motovati… in questa scuola, in questa Italia che vi ostinate inspiegabilmente a difendere.
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Luca Bergianti
Sergio Tamborrino
“Credo che alcune parti delle cose scritte siano condivisibili, molte altre no. In ogni caso se la scuola e’ di tutti, quelle rappresentano le idee di una parte, magari maggioritaria che, se vuole, puo’ esprimersi nelle apposite sedi e con un contraddittorio.”
Caro Luca Bergianti se apre il sito della scuola o delle scuole che frequenta/no i Suoi figli troverà il logo della Buona scuola. Chi ha deciso che quel logo deve stare lì? Il Consiglio d’Istituto, il Dirigente scolastico o lo Spirito Santo? Perché la scuola non è del governo come la proposta della Buona scuola, non se ne era accorto? Poi se da un’occhiata ai siti degli Uffici scolastici provinciali e regionali si ripete la stessa situazione. Anche in quel caso gli Uffici non sono del governo.
“I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e la imparzialità dell’amministrazione.” recita il secondo comma dell’articolo 97 della Costituzione, ma in questo nostro Paese il disposto è stato sospeso dal settembre dell’anno passato. Concorderà che quei volantini sono poca cosa rispetto all’occupazione della Buona scuola. Quanto al discutere, se lo si vuole fare non occorre promuovere un referendum con risposte a domande prestabilite, si discute appunto, portando argomenti e non propaganda!
Luca Bergianti
Non concordo affatto, le scuole delle mie figlie non hanno siti, ne’ loghi sui siti, ne’ occupazioni governative.
Quei volantini NON sono poca cosa, sono la dimostrazione concreta della parzialita’ e partigianeria di certe critiche. Fra rivendicate diritti e difendere sempre e comunque lo status quo ce ne passa… Sarebbe il caso che non pretendeste di rappresentare tutti gli insegnanti, ne’ tutti i genitori: rappresentate una parte. Cosi come il governo ed il parlamento rappresentano i poteri esecutivo e legislativo, poteri con i quali potete dissentire nei luoghi e nei modi previsti dalla legge ed eventualmente dal buon gusto. I volantini sugli armadietti di un asilo non sono, a mio avviso, uno di questi modi!
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