– A tutti i Comitati di scopo per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata
– A tutte le Associazioni che hanno aderito all’Assemblea Nazionale del 7 luglio
– A tutti i cittadini che vogliano battersi per difendere l’unità della Repubblica, i diritti sociali, le conquiste sancite nella Costituzione
Seconda Assemblea Nazionale
per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata
Roma, 29 settembre 2019
Ore 10-16, liceo Tasso
A poco più di due mesi dall’Assemblea nazionale di Roma del 7 luglio, di fronte alla nuova situazione politica, il Comitato nazionale provvisorio rilancia l’appello a tutti i Comitati di scopo dei territori e a tutte le associazioni che hanno aderito all’Appello e sottoscritto la mozione conclusiva della prima Assemblea: è più che mai importante riunirci in una seconda Assemblea Nazionale per definire le prossime tappe di questa battaglia e per darci gli strumenti per affrontarla.
Il clima politico è cambiato, certamente nei toni. Ma se è possibile immaginare – considerando la manovra e gli altri provvedimenti che il nuovo Governo ha annunciato – un parziale differimento dell’urgenza di mettere mano alla richiesta di Autonomia differenziata, il fatto che il governo abbia inserito questo punto nel suo programma non cancella il pericolo. Ciò comporta il rafforzamento della nostra convinzione – alimentata anche dalla valutazione positiva che alcuni esponenti dello stesso Governo danno dell’autonomia differenziata modello Emilia Romagna – che sia necessario il ritiro di ogni progetto di autonomia differenziata. Continuiamo a difendere senza se e senza ma il principio di uguaglianza, l’esigibilità di diritti universali garantiti per tutti, il rispetto delle conquiste e dei diritti dei lavoratori, a cominciare dai contratti collettivi nazionali del lavoro: elementi che anche le bozze di intesa tra Governo e regione Emilia Romagna mettono in discussione. Siamo convinti che nessuna definizione di Lep potrà attribuire uguale valore al diritto di un calabrese rispetto a quello di un lombardo; alle condizioni di vita materiale, sociale e politica di un abitante della Basilicata rispetto ad uno del Veneto.
Ma abbiamo bisogno di studiare, di approfondire; di far nostra una materia oggi forse più insidiosa, perché non rappresentata a livello di istituzioni statali da arroganza, violenza verbale, prevaricazione; che potrebbe non avere a che fare con l’egoismo e la voracità delle regioni Veneto e Lombardia – e di altre regioni che, come il Piemonte, si sono candidate ad essere della partita in termini altrettanto autoreferenziali – ma con un’autonomia apparentemente soft, ammantata di aggettivi accattivanti: “solidale”, “cooperativa”, “equa”. E dalle dichiarazioni di alcuni esponenti governativi che il modello al quale ispirarsi potrebbe essere proprio quello dell’Emilia-Romagna. Gli stessi concetti di “equo”, “solidale”, “cooperativa” sono stati messi in relazione all’attuazione dei LEP, Livelli Essenziali delle Prestazioni, previsti dalla Costituzione indegnamente riformata nel 2001 e mai nemmeno definiti.
A questa nuova articolazione del tema dobbiamo prepararci, approfondendo e trovando argomentazioni solide per confutare quegli aggettivi, per destituirli di ogni accezione rassicurante. Per svincolare la necessità di migliorare le condizioni dei diritti esigibili (e mai esatti, nonostante normative già esistenti, ma mai messe in atto), in particolare nelle zone più povere del Paese, da un progetto di destrutturazione e parcellizzazione dell’unità sociale, economica, culturale e politica del Paese, quale quello dell’autonomia differenziata continua ad essere.
Auspichiamo che la giornata del 29 – anche grazie al prestigio dei relatori che interverranno (hanno già da ora dato conferma della loro disponibilità Massimo Villone, Laura Ronchetti, Adriano Giannola, Guglielmo Forges Davanzati, Marco Esposito, Ivan Cavicchi) rappresenti un momento di formazione importante, utile a fornire a tutti noi, alla luce di questo scenario, strumenti per articolare il nostro convincimento che ogni progetto di autonomia differenziata debba essere ritirato; e le parole per partecipare in maniera consapevole e critica al grande dibattito pubblico che chiediamo venga aperto nel Paese, in controtendenza rispetto agli incontri secretati, alle bozze pubblicate non da siti istituzionali; del ritardo intenzionale e della distanza dalle persone con cui tutta la partita dell’autonomia differenziata è andata avanti finora.
E’ poi fondamentale ed urgente che i Comitati di scopo che si sono costituiti e si stanno costituendo dal nord al sud del Paese si incontrino e coordinino per discutere come affrontare e rilanciare la nostra istanza.
Proponiamo pertanto che l’assemblea del 29 settembre comprenda due momenti: il primo, di formazione, approfondimento, conoscenza, in particolare sul “modello Emilia-Romagna” e sui LEP; il secondo, di confronto tra i Comitati di scopo e le associazioni per rilanciare la battaglia.
Per raggiungere il nostro scopo, che ci unisce, non arretreremo di un millimetro dinnanzi al nuovo governo: chiederemo anche a questo, come al precedente, di ritirare qualunque Autonomia Differenziata, di fermare qualunque passo che vada nella direzione della divisione del Paese.
Pregando i rappresentanti dei comitati locali e i singoli che volessero intervenire di far pervenire il prima possibile notifica della propria partecipazione in modo che si possano organizzare gli interventi nella maniera più funzionale e rispettosa dell’ordine, nonché provvedere al pasto; ricordando a tutti che la riuscita della nostra assemblea – che tutti auspichiamo – rappresenterebbe un passo molto importante per la costruzione e l’allargamento del nostro coordinamento di scopo,
Vi aspettiamo a Roma, domenica 29 settembre, al Liceo Tasso, Via Sicilia 168, alle ore 10: il tempo stringe, acquistate il biglietto!
Il Comitato nazionale per il ritiro di qualunque autonomia differenziata