USA LO SPAZIO COMMENTI PER FORMULARE LE PROPOSTE seguendo le indicazioni di metodo suggerite QUI
Art. 14. Programmi.
- Allo scopo di garantire un’omogenea offerta didattica e formativa sul territorio nazionale, il Ministero della Pubblica Istruzione adotta Programmi Didattici e definisce gli obiettivi di base che devono essere raggiunti dagli alunni e dalle alunne di ciascun ordine di istruzione su tutto il territorio nazionale.
- I Programmi Didattici della Scuola di Base e del curricolo di base del biennio unitario della Scuola Superiore, di cui all’articolo 24 comma 2, sono progettati in modo da favorire un’evoluzione armonica di approccio alle discipline, in un’ottica di governo delle discontinuità didattiche tra tutti i livelli del Sistema Educativo di Istruzione.
- I Programmi saranno elaborati da gruppi di lavoro costituiti da docenti rappresentativi delle diverse Scuole del Sistema Educativo di Istruzione e da esperti o esperte di riconosciuto valore scientifico, nominati su indicazione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, con procedura pubblica. La loro attività deve prevedere una fase di ascolto nelle scuole, con il coinvolgimento diretto e attivo di insegnanti, genitori, studenti, personale Ausiliario–Tecnico–Amministrativo e cittadini.
- Fino all’adozione di tali Programmi Didattici, di cui al presente articolo, si applicano gli Orientamenti dell‘attività educativa nelle Scuole Materne Statali di cui al Decreto del ministero della pubblica istruzione 3 giugno 1991, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 139 del 15 giugno 1991, i nuovi Programmi Didattici della Scuola Primaria di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1985, numero 104, i Programmi della Scuola Media Statale di cui al Decreto del Ministero della pubblica istruzione 9 febbraio 1979, pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale numero 50 del 20 febbraio 1979.
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Ferdinando Maria Ciani
comma 4) occorre aggiornare in quanto ora dalla scuola di infanzia alle medie fa fede il decreto n.254 del 16 Novembre 2012 “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola d’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” tra l’altro molto più vicino alla LIP in quanto promuove una scuola di tipo laboratoriale, con la partecipazione attiva dei bambini e ragazzi . Di conseguenza anche gli articoli precedenti non dovrebbero parlare più tanto di programmi ma di indicazioni, La differenza è notevole poiché i programmi vincolano, anche se nascono dalla base, mentre le indicazioni danno un input generale soprattutto sulle metodologie, sulle capacità da sviluppare e non sono così prescrittive come i programmi. Una scuola democratica dovrebbe vedere contenuti che nascono dal rapporto tra insegnanti e ragazzi, modulati sulle diversità e sulle specificità dei ragazzi, delle classi e delle scuole, non imporne di uguali per tutti. Il programma sono i ragazzi stessi e su di loro e con loro viene attuato.
giancarlo cavinato
Perché ‘programmi’ e non ‘indicazioni” MI SEMBRA UN PASSO INDIETRO RISPETTO ALL’AUTONOMIA DI ORGANIZZAZIONE E RICERCA PEDAGOGICO-DIDATTICA CHE VA SOSTENUTA. Analogamente, perché TORNARE AI PUR BUONI ORIENTAMENTI E PROGRAMMI DEGLI ANNI 70-90 QUANDO CI SONO DELLE INDICAZIONI – LE ULTIME SUFFICIENTEMENTE APERTE E CONDIVISIBILI?
moderatore sito
Gentili Ferdinando e Giancarlo, seguendo le vostre indicazioni credo dunque che l’art.14potrebbe essere aggiornato nel modo seguente (in maiuscolo le modifiche)
Art. 14. INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI.
Allo scopo di garantire un’omogenea offerta didattica e formativa sul territorio nazionale, il Ministero della Pubblica Istruzione adotta INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI e definisce gli obiettivi di base che devono essere raggiunti dagli alunni e dalle alunne di ciascun ordine di istruzione su tutto il territorio nazionale.
LE INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI.della Scuola di Base e del biennio unitario della Scuola Superiore, di cui all’articolo 24 comma 2, sono progettati in modo da favorire un’evoluzione armonica di approccio alle discipline, in un’ottica di governo delle discontinuità didattiche tra tutti i livelli del Sistema Educativo di Istruzione.
INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI. saranno elaboratE da gruppi di lavoro costituiti da docenti rappresentativi delle diverse Scuole del Sistema Educativo di Istruzione e da esperti o esperte di riconosciuto valore scientifico, nominati su indicazione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, con procedura pubblica. La loro attività deve prevedere una fase di ascolto nelle scuole, con il coinvolgimento diretto e attivo di insegnanti, genitori, studenti, personale Ausiliario-Tecnico-Amministrativo e cittadini.
Fino all’adozione di tali INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI di cui al presente articolo, si applicano LE INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 254/2012