Ti invitiamo a rileggere la LIP attraverso un percorso partecipato: per attualizzarla,  approfondirla, renderla ulteriormente condivisa e all’altezza di sfidare in Parlamento e nel Paese il piano di riforma classista del governo.

Caratteristiche del percorso

Cittadini, studenti, insegnanti, genitori: molte persone in questi mesi si sono impegnate per  sostenere e dare forza alla Legge di iniziativa popolare per una buona Scuola per la Repubblica. Molte voci si sono unite al percorso iniziato anni fa, con la costruzione condivisa del testo: voci che ora devono diventare protagoniste di un nuovo percorso partecipativo per approfondire e attualizzare la legge.

Questo percorso è già iniziato, con i Comitati a sostegno della Lip già nati in diverse città e gli altri che si costituiranno. Lo strumento che offriamo ha proprio il fine di fornire proposte concrete da discutere al termine di questo percorso in un’assemplea nazionale a cui tutti saranno inviati a partecipare. In quell’occasione, tutte le proposte condivise entreranno a far parte degli aggiornamenti della Lip.

Come partecipare

Per rendere il percorso trasparente ed efficace ti proponiamo alcune semplici regole. Ecco come procedere.

1) Clicca sull’articolo che vuoi migliorare (vedi sotto la lista articoli)

2) Scrivi un commento seguendo questo schema: PERCHE’ CAMBIEREI QUESTO ARTICOLO (massimo 500 caratteri spazi esclusi) e COME LO RIFORMULEREI. (v. ad esempio il primo commento arrivato, all’articolo 13)

3) Se invece ritieni che vi siano temi non affrontati dalla Lip, ma di cui la Lip dovrebbe occuparsi, clicca su DISCUSSIONE LIBERA, e fai le tue proposte possibilmente, anche in questo caso, provando infine a fare “il legislatore”, cioè a trasformare le tue opinioni in un (o più) articolo di legge.

4) Per i commenti relativi alle attività politiche in corso, per critiche e suggerimenti di altro tipo, informazioni sulle iniziative, ti invitiamo a seguire e commentare il  blog.

GRAZIE PER IL TUO CONTRIBUTO!


IN ARANCIONE ARTICOLI COMMENTATI ALMENO 1 VOLTA, IN VIOLA ARTICOLI COMMENTATI PIU’ DI 3 VOLTE

CAPO IIL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE STATALE

Articolo 1, Principi

Articolo 2, Finalità generali

Articolo 3, Diritto all’istruzione

Articolo 4, Articolazione

Articolo 5, Obiettivi dei diversi livelli del Sistema Educativo di Istruzione

Articolo 6, Gestione delle discontinuità

Articolo 7, Obbligo scolastico

Articolo 8, Formazione delle classi

Articolo 9, Funzione docente

Articolo 10, Organici

Articolo 11, Lotta alla dispersione scolastica

Articolo 12, Valorizzazione delle diversità

Articolo 13, Alfabetizzazione e integrazione degli alunni e delle alunne migranti

Articolo 14, Programmi

Articolo 15, Autovalutazione

Articolo 16, Partecipazione

Articolo 17, Informazione e trasparenza

Articolo 18, Edilizia scolastica

CAPO IINIDO DINFANZIA

Articolo 19, Il Nido d’infanzia 

CAPO IIISCUOLA DI BASE

Articolo 20, Scuola dell’infanzia

Articolo 21, Scuola Elementare

Articolo 22, Scuola Media

CAPO IVSCUOLA SUPERIORE

Articolo 23, Disposizioni generali

Articolo 24, Biennio unitario

Articolo 25, Triennio di indirizzo

Articolo 26, Sperimentazioni

Articolo 27, Esami di Stato

Articolo 28, Percorsi Studio-Lavoro

CAPO VABROGAZIONI

Articolo 29, Abrogazioni

DISCUSSIONE LIBERA

 

 


 

7 comments found

    LIP, ovvero per una scuola che rispetta e attua la Costituzione (una risposta a Dacrema e Valentino) « La scuola è nostra! Miglioriamola insieme

    […] aspetti  si può e si deve discutere (gli stessi promotori ne sono convinti ed hanno avviato un percorso in tal senso); ma bisogna riconoscere che l’impianto complessivo va senza dubbio nella direzione dei principi […]

    Vivalascuola. Proposte per una didattica della letteratura | La poesia e lo spirito

    […] 2014. Il testo è leggibile in rete e si può seguire pubblicamente la discussione per eventuali modifiche. Così come sono pubbliche le migliaia di firme raccolte dalla Lettera aperta indirizzata dal […]

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    Renata Puleo

    Eliminazione comma 3, obbligatorietà dell’ultimo anno di SdI
    Motivazioni: l’implementazione del numero di sezioni sul territorio nazionale potrebbe soddisfare la richiesta delle famiglie senza necessità di obbligare; la disponibilità di posti diffusi anche nelle zone non-urbane favorirebbe la frequenza soprattutto nell’ultimo anno; la SdI deve mantenere la sua complessa unitarietà legata alla particolare fase dell’età evolutiva che va dai 3 ai 5/6 anni; l’obbligatorietà al terzo anno potrebbe interrompere interessanti esperienze di verticalità 3-5 anni basate sul principio del tutorato fra soggetti più esperti e soggetti più giovani (cfr Vygotskij sull’area prossimale di sviluppo); l’obbligo finirebbe per includere l’ultimo anno di SdI all’interno del percorso di Scuola Primaria con effetti negativi di anticipazione (già purtroppo diffusi in alcune SdI dove l’ultimo anno è dedicato alla alfabetizzazione, con detrimento del lavoro proto-disciplinare soprattutto in Lingua e Matematica); le esperienze di continuità con il Nido e la Scuola Primaria, pur importanti, sono viste dagli Orientamenti in forme che salvaguardano le differenze fra i diversi ordini di scuola per metodo e di contenuto : nessun contenuto disciplinare deve essere oggetto di anticipazione, semmai di progressiva scoperta dei saperi infantili. ( si vedano le esperienze sulla comprensione/produzione di pensiero metaforico intorno ai 4/5 anni di età e la loro importanza rispetto alla competenza cognitiva e linguistica, in soggetti NON ALFABETIZZATI, condotte in alcuni studi sperimentali)

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    Massimo Zanetti

    Salve,
    ho letto la legge e i commenti e non mi pare di aver visto trattato un argomento cruciale: il calendario delle lezioni.
    ritengo che il calendario attuale (da metà settembre a inizio giugno) sia fuori dai tempi e non compatibile con le presenti esigenze della popolazione.
    non abbiamo più bisogno di mandare i nostri figli nei campi d’estate e non abbiamo più le colonie fasciste.

    tengo a precisare che non è la solita stanca polemica dei “famosi” 3 mesi di vacanza degli insegnanti. Non è questo il punto.
    Il punto è un allineamento doveroso agli standard europei e alle reali necessità delle famiglie.
    Lo stato per 3 mesi si disinteressa degli alunni dai 3 ai 16 anni e lascia il peso della gestione alle famiglie.
    lo ritengo osceno.
    E mi sembra molto strano che un tale argomento non sia uscito fuori dalla consultazione con studenti e, soprattutto, genitori…

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    lucia

    Ci sono varie ragioni di perché oggi la scuola è così:
    – in Italia fa caldo, almeno da Roma in giù, da maggio in poi. Da metà maggio i ragazzi non li riesci più a tenere sui banchi, immagino come sarebbe a luglio!! Una soluzione potrebbe essere quella di rendere le scuole dei posti gradevoli dove stare: aria condizionata, tende funzionanti che coprono dal sole…Allora sì, si potrebbe cominciare a chiedere: cosa facciamo loro fare in quei mesi?
    – la scuola non è una babysitter: è stata pensata per istruire gli studenti, non per “intrattenerli” mentre i genitori lavorano. Se poi le esigenze della società sono cambiate, poiché i genitori hanno bisogno di qualcuno che tenga loro i figli, allora (giustamente) bisogna cambiare la scuola. Ma il paragone con l’estero quasi sempre non funziona: all’estero ci sono vacanze inframmezzate tra un semestre e l’altro (in primavera, in autunno…): da noi in quel periodo la gente lavora, chi li terrebbe i figli? E’ chiaro che inItalia, dove fa caldo d’estate, ci si è trovati per necessità a bloccare la didattica nei mesi più caldi, dove gli italiani stessi svuotano le città caldissime per andare in posti più freschi. Se si vuole pensare a una scuola “d’estate”, la immagino dunque come una proposta educativa (a scelta, e non obbligatoria) in cui ovviamente non si potrà fare il programma curriculare (per fare quello bisogna che ci siano tutti gli studenti), bensì approfondimenti vari. A me piace molto come idea, ma bisognerebbe prima ristrutturare le scuole in maniera che si possa stare nelle scuole senza friggere dal caldo.
    – i famosi 3 mesi di scuola: tutto giugno le medie hanno gli esami; tutto giugno e luglio le superiori hanno gli esami; tutto giugno le materne e nidi funzionano. Dato che agosto sarebbero le (meritate?) ferie, rimane che si dovrebbe solo discutere di: docenti di materna/nido/medie per luglio; docenti di elementari per giugno/luglio. Forse questo ci aiuterebbe a ridimensionare questi famosi 3 mesi.

    Aggiorniamo insieme la Lip! – Legge di Iniziativa Popolare

    […] CLICCA QUI per accedere alla sezione del sito dedicata all’aggiornamento della Legge. […]

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