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Art. 2. Finalità generali.

  1. Il Sistema Educativo di Istruzione promuove lacquisizione
    consapevole di saperi, conoscenze, linguaggi, abilità, atteggiamenti
    e pratiche di relazione, visti come aspetti del processo di
    crescita e di apprendimento permanente, con unattenzione costante
    allinterazione ed alleducazione interculturale, che si
    caratterizza come riconoscimento e valorizzazione delle diversità di
    qualsiasi tipo ed è intesa come metodo trasversale a tutte le
    discipline.
  2. Ai fini di cui al comma 1, la pratica scolastica si organizza in unalternanza di
    lezioni frontali, attività laboratoriali, momenti ludico
    educativi, lavoro individuale e cooperativo, organizzazione di
    scambi culturali tra istituti e con scuole di altri paesi,
    interventi educativi aperti al territorio.

5 comments found

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    giancarlo cavinato

    non parlerei di ‘lezione frontale’ fra le diverse opzioni di attività didattica, la trasmissività è uno degli aspetti più dannosi della scuola. Mi sembra importante evidenziare che anche sul piano dell’acquisizione di contenuti si può operare con un’organizzazione delle attività d’aula attiva e cooperativa, con modalità che suscitino domande e ricerca di risposte in gruppo e lezioni interattive ( cfr. C. Pontecorvo, ‘Discutendo si impara’ ), quindi una didattica euristica.

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    moderatore sito

    Caro Giancarlo, intanto grazie. Come vedi l’articolo non parla solo di “lezioni frontali”, ma anche di “attività laboratoriali, momenti ludico – educativi, lavoro individuale e cooperativo” e all’interno di tali definizioni penso possa intendersi anche quella che tu definisci “un’organizzazione delle attività d’aula attiva e cooperativa”.
    Ma se ritieni opportuno aggiungere, precisare o modificare, prova a riscrivere il secondo comma di questo articolo.
    Nessuno di noi che scrivemmo la Lip era un legislatore, ma ci applicammo… ed in fondo non è poi impossibile: basta essere sintetici, chiari e comprensibili a tutti.

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    Elisa

    Se per attività laboratoriali s’intende, per le superiori, pratica anche e soprattutto in simulimpresa sono perfettamente d’accordo, in alternativa, suggerirei di inserire anche questo tipo di pratica.

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    Alessandro Bonazzi

    Non specificherei assolutamente i dispositivi didattici, che nel tempo cambiano. ma in generale delle tecniche più adatte all’apprendimento dei ragazzi nel contesto.

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    marcello egitto

    Il punto 2 potrebbe così recitare:
    “Ai fini di cui al comma 1, la pratica scolastica mette in atto strategie e metodi che gli organi collegiali delineano, tenendo conto della specificità dell’utenza e del territorio e favorendo l’organizzazione di scambi culturali tra istituti e con scuole di altri paesi e interventi educativi aperti al territorio.”
    Credo che, così formulato, lasci ampia libertà di azione agli organi collegiali.

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