Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, studenti e cittadini che hanno elaborato la legge d’iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica, che hanno raccolto le firme per proporre la legge al parlamento o semplicemente che ne hanno condiviso l’idea di scuola, i suoi principi fondanti.
Per contatti:
Marina Boscaino 3285654425
Carlo Salmaso 3479901965
Giovanni Cocchi 3289774885
17 comments found
lucia
Ritengo che una scuola moderna, efficace, al passo coi tempi non si possa fare con insegnanti in là con gli anni, insegnanti, in gran parte donne, che per tutta la vita si sono sobbarcate il doppio lavoro (quello riconosciuto e quello sottaciuto, all’interno della famiglia), insomma con docenti ultrasessantenni ormai prive, o quasi, di energie fisiche e mentali.
L’insegnamento è, contrariamente a quanto si pensa, un lavoro estremamente logorante. Tale tesi è confermata da specifiche ricerche effettuate da insigni studiosi, ricerche i cui risultati, per una pura questione di risparmio, non vengono minimamente presi in considerazione.
Per concludere: per fare una vera “BUONA SCUOLA” c’è assoluta necessità di gente scattante, lucida, piena di entusiasmo, in grado di approcciarsi alle nuove tecnologie con estrema facilità e non di persone spente e sull’orlo del burnout.
paolo giunta la spada
Non sono d’accordo, io ho 60 anni e sono felicissimo, scattantissimo, emozionatissimo di fare il mio lavoro ogni giorno. E con gli studenti ho una bellissima relazione! E vedo, invece, colleghi che hanno 30 anni che sono annoiatissimi e scontenti. Il “giovanilismo” non è un valore!
lucia
Innanzitutto non so se tu sia coniugato con figli o scapolo e poi, non appartenendo al mio stesso sesso, non puoi fare neanche lontanamente paragoni con una donna oberata, per un’ intera vita, oltre che dal lavoro scolastico, anche da quello casalingo e di accudimento della prole.
E non mi venire a raccontare la favola che, almeno tra quelli della nostra generazione, ci sia stata e ci sia complessiva parità di carico lavorativo!
monica
Perfettamente d’accordo con Paolo.
Non è una questione di età anagrafica, ma di quanta energia e passione si mette nel proprio lavoro oltre alla giusta motivazione e stimolo che dovrebbe dare il Dirigente Scolastico.
Una scuola che sia a misura di bambini e ragazzi, vicina alle loro esigenze ai loro tempi.
Una scuola che rispetti i diritti dei bambini, compresi il diritto al gioco e allo svago.
Una scuola che insegni e non si limiti a valutare.
Una scuola che sostenga e accompagni nella crescita dei singoli e non si limiti a classificarli.
Una scuola aperta ai genitori che vogliono aiutare (e non criticare).
Ivano Spano
Sono il Professor Spano, Università di Padova, anche Commissario straordinario dell’Istituto Statale per Sordi- Roma, MIUR.
Desidererei essere contattato possibilmente anche dalla Professoressa Marina Boscaino per proporre alcune iniziative.
Grazie. Cordialmente
Ivano Spano
admin
Passiamo i suoi recapiti alla prof.ssa Boscaino e a Carlo Salmaso di Padova
alida
Che visione negativa dell’anzianita’ di servizio e del bagaglio di esperienze seppur faticosamente maturate !
maria francesca palladino
Una scuola dove ritorni -senza timori, ipocrisie- la parola CONOSCENZA, …una scuola in cui si impari a studiare, cioè a conoscere, perchè senza conoscenze non si può argomentare, senza conoscenze non si può giudicare, non si può scegliere, e dunque essere veramente liberi…aihmé, ho 37 anni, 4 figli tra i 14 e i 3 anni, ho viaggiato tanto nella mia vita, ho sposato un uomo non italiano, e sono tornata in Italia, per scoprire amaramente che qui (contrariamente a quanto invece avviene altrove), non si studia più, non c’è applicazione, esercizio, ripetizione, lettura e scrittura….sempre tanti progetti, parole…e poi?! Insegnanti: scrollatevi di dosso il ruolo esclusivo di educatori, e tornare a riamare la materia a cui avete dedicato i vostri anni di studio e “insegnate” ai nostri figli, agli italiani di domani che senza la costanza dello studio, la calma della riflessione…non si è cittadini liberi…ma opinionisti di aria fritta!!
Michele Casella
Cosa vuoi dire di più! siamo esattamente al punto: si “progetta” e NON SI INSEGNA! Si partecipa e non si apprende. “Senza conoscenze cosa vuoi argomentare”?
fiorenza
Concordo con Paolo, non è questione di età anagrafica: entusiasmo, grinta, voglia di fare e di crescere professionalmente giorno per giorno sono qualità insite nel tuo DNA indipendentemente dall’età.
Prima di essere insegnante sei persona!
Se sei moscio e spento come persona, difficilmente potrai essere insegnante in grado di trasmettere motivazione al” fare” e all’apprendere.
Detto questo credo che una Buona scuola dovrebbe valutare la possibilità per chi non ha più entusiasmo, di poter andare in pensione per lasciare il posto a tutti quelli che invece desiderano continuare a costruire insieme la scuola del futuro.
Non c è cosa più deletera che avere a che fare con colleghe sopraffatte dalla stanchezza, dalla noia e che hanno paura dei cambiamenti
De Stefano Concetta
Non sono d’accordo che la buona scuola la facciano solo i giovani lucidi e scattanti ma, docenti preparati professionalmente che amano il proprio lavoro, inoltre l’esperienza acquisita sul campo e una continua formazione concorrono per costruire scuole di eccellenza.
docente De Stefano Concetta anni 60
Roberto Renzetti
Vorrei poter contattare la professoressa Boscaino per proporle di fare la prefazione ad un mio libro sulla storia della scuola che uscirà nel mese di ottobre.
Roberto Renzetti
admin
abbiamo girato la richiesta, un saluto
Referendum scuola: 2 milioni di grazie
[…] BoscainoLIP, comitato promotore […]
Vera
Grazie.
edoardo
D’accordissimo, è esattamente il punto!
Nazario, Carmine
Salve Lucia, raccomando firmemente…di creare una raccolta firme per arrivare alla ricchiesta x creare
rispetto di un limite nella eta’ degli insegnanti; qua’ si tratta d’altra cosa, diverso contesto nonche pur
relatto senza dubbio; anche pero’ da dire, amazziamo o buttiamo via tutto quello che e maturo perche gia’ non serve.? Bello! Contradditortio anche, chi puo dare di piu’ e’ chi per dipiu’ conosce dell tema e dei disastri fatti da vent’anni a questa parte, ossia gente matura. Gli scattanti sono piu preocupati al GF e IF anche in ore di lavoro che altra cosa, oltre inexperienti. Assecondo me irrelevenate in parte, tema puo darsi a trattare dopo siano le cose aposto, e per questo mancca un secolo. Di rampogli rottamatori gia’ abiamo visto al senato. grazie, No chi stralcchia tutto e ne fa settanta leggi in un anno risolve, meglio fare puodarsi molto in meno, ma bene pero.