Oggi, 22 gennaio 2017, i comitati LIP hanno raggiunto un traguardo importante: l’aggiornamento ed attualizzazione della Legge di Iniziativa Popolare (Lipscuola), per quanto riguarda i contenuti e anche il nome. D’ora in poi si chiamerà “Per la Scuola della Costituzione”. Questo non solo perché l’espressione Buona Scuola è stata impiegata in modo abusivo e demagogico da Renzi e Giannini, ma anche perché è convinzione condivisa che il testo possa continuare e rafforzare la propria funzione di manifesto politico-culturale per la ricostruzione della scuola della Repubblica, violata da un ventennio di scelte neoliberiste e autoritarie. Sulla linea, peraltro, della funzione di attivazione del comitato per la raccolta delle firme contro la 107 e della grande partecipazione ai comitati per il No al referendum costituzionale.
Le modifiche introdotte riguardano in particolare gli organi collegiali, la scuola dell’infanzia, l’autonomia e la dirigenza, la laicità, in una prospettiva di puntuale ossequio agli articoli 3, 9, 33 e 34 della Carta. La prospettiva, però, resta quella originaria: oltre che alla già citata laicità, la nuova LIP vuole infatti riaffermare i valori e i principi che stanno a fondamento della scuola pubblica: diritto all’apprendimento permanente; democrazia nei ruoli, nelle relazioni, nelle scelte e nelle procedure; equità, inclusione, solidarietà, emancipazione; pieno sviluppo della persona, libertà di insegnamento a garanzia della pluralità dei punti di vista e quindi dell’interesse generale; gratuità e unitarietà dei percorsi di studio; valorizzazione dei capaci e dei meritevoli; prospettiva interculturale; pensiero critico e analitico e istruzione disinteressata. Nei mesi passati abbiamo tante volte rivendicato la difesa della Costituzione, alla quale sarebbe seguita la realizzazione dei suoi principi. La nuova Lip si colloca in quest’ottica.