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Contributo di Antonia Sani scritto in occasione del seminario di Firenze (13-14 marzo 2015) sulla Scuola Media Unica.

Riteniamo che nel  Convegno odierno sull’elevamento dell’obbligo scolastico e la nascita della Scuola Media Unica, accanto alle importanti rievocazioni storiche e alla presentazione di impulsi e contributi che in questi  50 anni hanno arricchito il nostro sistema scolastico, non possa mancare un accenno al futuro di quel percorso .
Infatti, quando ci riferiamo all’”unicità” della Scuola Media, non possiamo accettare con indifferenza la fine di un percorso comune  nella scuola  con l’esame di Stato alla fine della terza media (13-14 anni di età). Quale maturità possono avere questi giovani per decidere del loro futuro? Sarà solo la condizione socio-economica dei genitori a decidere per loro?
La nostra Costituzione all’art.34, 1 parla di istruzione obbligatoria e gratuita per “almeno” 8 anni.
Noi pensiamo sia giunto il momento di usufruire di quell’”almeno” cogliendone tutta la portata dinamica, nella direzione di forme di democrazia più compiute.
Come la scuola è stata in grado di far uscire dal ghetto dell’analfabetismo, e della mera istruzione elementare intere generazioni , recuperate anche attraverso i corsi delle 150 ore a un livello superiore di conoscenze, crediamo sia oggi giunto il momento di proseguire coraggiosamente il percorso avviato agli inizi degli anni ’60.
Ce lo chiedono i livelli di conoscenze e competenze richiesti dalla nostra società, ma in primo luogo la necessità di una consapevolezza e di una formazione critica che solo una crescita culturale e non un mero addestramento al lavoro sono in grado di fornire ai nostri giovani.
Non possiamo trascurare l’art.4 /Cost che  recita “ ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società”.
In questo articolo è contenuto un obbligo per tutti noi, insegnanti, genitori, cittadini, di fare in modo che ciò avvenga. La scuola deve dimostrarsi in grado di fornire stimoli e occasioni costanti per sconfiggere la dispersione e dimostrarsi attrattiva.
Si apre una grande prospettiva di dibattito e di confronto tra le generazioni affinché ciò sia reso possibile,.. ma ciò che vogliamo oggi porre all’attenzione di questo specifico Convegno è il dettato della LIP- proposta di Legge di Iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica.
La legge presentata nel 2006 al Parlamento forte di oltre 100.000 firme certificate, è stata oggi aggiornata e riproposta alla Camera e al Senato da vari parlamentari che ne hanno fatto un disegno di legge.
All’art.7 è scritto testualmente “L’obbligo scolastico si assolve e si certifica nel sistema educativo di istruzione…..termina con il compimento del diciottesimo anno d’età”.
I Comitati a sostegno della LIP sono impegnati nell’approfondimento di questo articolo che è un po’ il cuore della legge stessa.
Come intrecciare le aspirazioni dei giovani, con lo studio necessario, come attivare un orientamento verso le professionalità offerte dal mercato, come incanalare tensioni ideali verso un mondo più giusto, in cui i diritti vengano posti alla base delle imprese, come provvedere a un reddito di cittadinanza che consenta la permanenza nel sistema di istruzione, senza dover sottostare a forme di apprendistato in contrasto con una formazione libera della propria personalità?…
Questi temi li poniamo al Convegno odierno auspicando un lavoro comune nella prospettiva che abbiamo enunciato.

I comitati a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica