Dunque, come siamo messi.
LE SQUADRE IN GIOCO ED IL PRIMO TEMPO
Il 2 agosto al Senato ed il 14 settembre alla Camera è stato depositato il testo/fotocopia -con l’aggiunta delle abrogazioni necessarie, riforme Moratti e Gelmini – della Legge di iniziativa popolare “Per una Buona scuola PER LA REPUBBLICA”. Si tratta di 36 pagine che delineano, con un linguaggio semplice e la forma austera di un testo legislativo, una riforma complessiva di tutta la scuola, costruita insieme in sei mesi di confronti da centinaia di insegnanti, genitori e studenti e poi sottoscritta ai banchetti, con firma certificata, da oltre 100.000 cittadini (qui la storia della Lip: http://www.scuolaecostituzione.it/parolechiave/LIP-Genesi_e_genetica-Francesco_Mele.pdf)
Il 4 ottobre la Legge è stata illustrata con una conferenza stampa al Senato.
Nessun quotidiano ha ripreso riprende la notizia.
Il 2 settembre, con un video di 4 minuti, viene presentata “la Buona scuola PER RENZI”.
Si tratta di un “Rapporto”- multicolor e a grafica accurata – che contiene le sue proposte, elaborate nei due mesi estivi (con, come apripista, gli annunci di Reggi), su pochi aspetti (nonostante la “monumentalità” di 136 pagine): sostanzialmente precariato, carriera insegnante per merito, apertura ai privati, ex“organi collegiali”.
Come ovvio, va su tutti i giornali e tv.
Dal 15 settembre al 15 novembre, la “consultazione”: sostanzialmente un sondaggio online, per lo più crocette a risposte predefinite, rivolto indistintamente a tutti i cittadini e sostenuto, a partire dal 22 settembre, anche da un grazioso spot televisivo governativo.
Consultazione che, come si premura di farci già sapere il Governo, ha già avuto “oltre 230.000 contatti in soli 15 giorni”.
E’ ovvio che non c’è partita. E’ come se in campo ci fosse solo una squadra: al centro, illuminata dai fari, blasonata, con la maglietta griffata. E l’altra squadra fermata nei sotterranei degli spogliatoi, alla tenue luce di un neon.
E’ ovvio che già ora si saprà chi avrà “vinto” il 15 novembre anche perché, e non è un inciso, si tratta di un’operazione populista, molto virtuale e poco trasparente, che non dà alcuna garanzia sull’autenticità dei risultati che verranno diffusi: non c’è nessun controllo da parte di terzi, le risposte paiono in molti casi “orientate”, ogni “contatto”, indipendentemente da quello che dirà, verrà venduto come un punto a proprio favore. E’ proprio per questo che molti che non condividono il Renzie-pensiero, si rifiutano di “partecipare”.
Però…
IL SECONDO TEMPO
Da gennaio (febbraio, marzo…) si giocherà il secondo tempo della partita.
Le “proposte” di Renzi, “platealmente acconsentite dal popolo italiano”, dovranno trasformarsi in proposte di legge ed entrare in Parlamento, a cominciare dalle Commissioni Istruzione. E qui, regolamenti alla mano, dovranno “confrontarsi” con le altre proposte di legge affini per argomento e dunque anche con la Lip (già depositata come ddl in Parlamento, seguendo l’iter più tradizionale, ma certamente l’unico “istituzionalmente” corretto”).
E lì si aprirà il secondo tempo della partita che a loro, nonostante la assoluta predominanza di forze e l’enorme vantaggio acquisito nel primo tempo, non piacerebbe neppure giocare. Non si sa mai, meglio prevenire e dunque vorrebbero continuare a tenerci ancora rinchiusi negli spogliatoi. Quando il 24 settembre Alessia Petraglia (Sel), membro della commissione istruzione del Senato ha suggerito la possibilità di “’incardinare” la LIP in commissione, Francesca Puglisi (Pd e responsabile scuola del partito) ha sportivamente cercato di opporsi da subito con la motivazione che “trattasi di legge vecchia, anacronistica e superata”. Fortunatamente questo primo tentativo di omicidio in culla è stato evitato grazie anche ad un altro membro della Commissione, Michela Montevecchi (M5s), poiché “la legge è stata aggiornata e non manca certo di attualità”.
Scaramucce per ora, ma la porta degli spogliatoi è aperta…
PROVIAMO A GIOCARCELA?
Saliamo quei gradini ed entriamo in campo anche noi?
Vogliamo e proviamo a far sapere che anche l’altra squadra è in gioco e potrebbe essere competitiva, anzi potrebbe pure dimostrare di saper giocare meglio a tutto campo ed in ogni zona del campo? O la prendiamo persa 2-0 a tavolino?
E’ chiaro che per “giocarcela” dobbiamo allenarci per bene, è chiaro che dobbiamo cercare di aver sugli spalti anche qualche nostro tifoso pur essendo in trasferta…
E allora, se ci vogliamo provare, come a noi sembrerebbe giusto, sfruttiamo tutte le occasioni che abbiamo per far conoscere ed apprezzare la Lip.
Approfittando anche dell’opportunità avversa della consultazione per farci conoscere.
Non contrastiamo solo le proposte di Renzi, offriamo un’alternativa in positivo.
Allo scenario di una scuola sempre più ingiusta, del mercato, della competizione e dell’autoritarismo, contrapponiamo la visione di una scuola aderente al dettato costituzionale e cioè più giusta, egualitaria, disinteressata, cooperativa e democratica. Alla finta“buona scuola PER RENZI” contrapponiamo la “Buona scuola PER LA REPUBBLICA”.
A cominciare dai luoghi più pertinenti e che più contano, le scuole. Nelle assemblee sindacali. Negli incontri autoconvocati. Nei dialoghi con gli studenti. Nei Collegi docenti che Renzi ha dichiarato di voler coinvolgere nella consultazione. Sbaglierò, ma nei Collegi il suo “Piano” non lo farà mai discutere veramente, troppo “pericoloso”. Meglio stare sul virtuale e non rischiare di scendere nella realtà delle scuole. Lì c’è anche gente che non si spaventa delle 136 pagine, che sa leggere tra le righe e non si ferma solo alla paginetta dei 12 punti finali e alle “vulgate” giornalistiche (e questa secondo noi è la vera “furbata”/obiettivo del Renzi-rapporto: portare alla lettura dei soli 12 punti “opportunamente” e propagandisticamente sintetizzati nella paginetta finale). E allora chiediamoli noi questi Collegi docenti, raccogliamo le firme per farli: certo che vogliamo parlare della “buona scuola per Renzi”, certo che vogliamo parlare della nostra “buona scuola della Lip”.
Partecipando, anche con il malox in corpo, agli incontri organizzati dal Pd per illustrare il suo Progetto, cercando di trasformarli, almeno per 5 minuti, anche in incontri per illustrare la Lip.
E, dove ce la possiamo fare (Roma, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Venezia, Ferrara, Modena, Parma…), organizziamo noi incontri/dibattiti per illustrare le differenze. Magari chiamando anche un rappresentante Pd (siamo sicuri di poter competere…). magari chiamando un parlamentare che ha sottoscritto la Lip (sono disponibili, ndr). Incontri cittadini, ancor meglio se all’interno di sedi scolastiche, rivolti soprattutto ai genitori, sicuramente i più disinformati, per far capire loro che non è in gioco una vertenza sindacale che riguarda gli insegnanti, ma la qualità ed il futuro immediato della scuola pubblica e dunque anche dei loro figli.
Facciamo girare tra tutti i nostri contatti questo raffronto semplice ed immediato
Facciamo adottare la Lip: sono già centinaia le parole adottate e motivate, coloriamole tutte.
Offriamo un’alternativa a chi comunque deciderà di partecipare al sondaggio governativo (http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2014/10/02/consultazione-sulle-linee-guida-per-la-buona-scuola-di-renzi-rispondiamo-cosi/) : non saranno certo 3/400 contatti in meno ad “affossarglielo” o limitarne il grandioso e predeterminato successo epocale di centinaia di migliaia di “contati”, ma almeno ci saranno 3/400 #megliolalip; lui non potrà nasconderselo, noi ci daremo da fare per documentarlo e farlo sapere in giro se non compariranno…
E da ora e anche dopo il 15 novembre fino a gennaio (febbraio, marzo…) costruendo alleanze, chiedendo agli studenti, ai genitori, alle associazioni, a tutti i sindacati di fare della Lip il minimo grande denominatore comune; chiedendo a tutti di farla conoscere, dibattere, preparare emendamenti migliorativi e/o integrativi da dare alla nostra pattuglia di parlamentari sottoscrittori quando la legge verrà discussa.
Più la faremo conoscere e più strada la Lip potrà percorrere. E se anche Renzi dovesse riuscire ad affossare ulteriormente la scuola pubblica saranno in tanti a conoscere ed avere uno strumento in mano per continuare pervicacemente a difenderla.
Abbiamo la testa dura, giochiamocela.
E giochiamocela non solo con la rabbia della fatica per emergere, ma soprattutto col sorriso di chi sa di avere ottime ragioni per convincere e non un prodotto da imbonire e vendere.
adotta.lipscuola.it
p.s.: questo contributo, visto l’ampio uso di metafore calcistiche utilizzate, è stato chiaramente scritto da un maschietto, e di questo chiediamo scusa alle lettrici. A nostra parziale discolpa, ci siamo trattenuti dal ricorso ad altre espressioni settoriali quali regola del fuorigioco (non applicata per il piano Renzi), arbitro non imparziale (qui sembra addirittura coincidere col capitano di una delle due squadre), panchina più lunga (la loro), ecc.
articolo di Giovanni Cocchi pubblicato su http://www.retescuole.net/
1 Comment found
carmela punturieri
l’unica vera ragione è RISPARMIARE ci hanno provato in tutti i modi
scuola a 5 anni
aumento alunni per classe
aumento delle ore
eliminazione selvaggia o trasformazione di alcune discipline
licei di quattro anni
perchè non trasformano i collegi / docenti in camere a gas così ci eliminano una volta per tutte ?
ovviamente sono una docente
prima fregata da 28 anni di precariato ora ( finalmente in ruolo ) fregata dal blocco dei contratti e della progressione di carriera
COSA HO FATTO DI MALE ?
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