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Riceviamo da Stefano d’Errico (Segretario nazionale dell’Unicobas)

Dispiace molto, ma questa volta non possiamo condividere la posizione assunta ieri dalla Lip (proposta di legge della quale peraltro restiamo sostenitori). Il primo problema aperto dal comunicato non è capitale: anche se il rinvio è dovuto alla concomitanza fra altre assemblee di Movimento, spostare ‘sine die’ l’assemblea del Movimento della Scuola, decisa a Bologna il 6 Settembre per l’8 Novembre da un insieme vasto e plurale di realtà di lotta e non solo dalla Lip, significa di fatto non poter più giovare materialmente alla mobilitazione in atto, né prendere posizione sullo sciopero del 13 Novembre. Ma ciò che risulta davvero singolare è l’aver prodotto come Lip un appello ‘urbi et orbi’ per uno sciopero unitario e poi far finta che lo sciopero non ci sia, proprio quando lo sciopero unitario è stato messo in piedi e mentre lo si sta preparando. Come se in campo non ci fosse nulla, e questo evidentemente solo perché la Cgil ha deciso di non dare risposta all’appello e di non partecipare il 13 per affogare invece la Scuola in un errato, ‘futuribile’ se non fantomatico, sciopero general-generico del ‘pubblico impiego’, per il quale del resto non è fissata data alcuna.
Secondo la Lip, le scuole sarebbero ‘in coma’. Noi, e con noi moltissime realtà di movimento, questo sciopero lo stiamo preparando seriamente e nelle tante assemblee che riusciamo a fare – nonostante il boicottaggio antidemocratico di determinate sigle sindacali che cercano di avocarsi il monopolio di ogni forma di rappresentanza non con il lavoro sindacale, bensì cercando di tappare la bocca al sindacalismo di base – non vediamo affatto il ‘mortorio’ che denunciano gli amici della Lip. Scambiare il flop delle passeggiate dello scorso Sabato pomeriggio guidate dai cinque sindacati firmatari di contratto, per un generale addormentamento della categoria è profondamente sbagliato: molto più semplicemente, la scuola militante s’è rotta del nulla, delle mendaci promesse di Luglio su ‘scioperi di inizio d’anno’, nonché dei proclami altisonanti che minacciavano di fare un ‘Vietnam nelle scuole’, immediatamente tradite da Settembre proprio dai soliti Cinque.

La nostra risposta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo quanto inviatoci da Stefano D’Errico, segretario Unicobas, precisando quanto segue: lo spostamento dell’Assemblea di movimento della scuola, non è affatto “sine die“, ma solo di poco, per motivi “tecnici” (istruttoria sui possibili quesiti referendari) e non politici.

La nostra posizione sullo sciopero del sindacalismo di base del 13 novembre è infatti di pieno sostegno; apprezziamo vivamente L’OPERA DI RESISTENZA NELLE SCUOLE e lo sforzo compiuto per uno sciopero condiviso che va nel senso del nostro precedente appello.

Rimaniamo altresì ancora tenacemente convinti che si debbano e possano ancora ricreare le condizioni per un’iniziativa di lotta ancora più unitaria come quella del 5 maggio.