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Roma, 13 Ottobre 2014

Sen.
Pietro Grasso
Presidente
Del Senato

On.
Laura Boldrini
Presidente
Della Camera dei Deputati

Oggetto: Richiesta di intervento a tutela delle prerogative del Parlamento e dei Parlamentari

Illustrissimi Presidenti,
come sarà loro noto, il Governo ha avviato, utilizzando gli apparati istituzionali, una consultazione popolare su una proposta di politica scolastica; loro sono anche a conoscenza della presentazione del disegno di legge “Norme generali sul sistema educativo d’istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d’infanzia” sia al Senato (Ddl 1583, 2/8/2014; Mussini, Petraglia, Montevecchi, Tocci, Liuzzi, Centinaio, Bignami, Bencini, Gambaro, Lo Giudice, Pepe, Ricchiuti, Romani Maurizio, Serra, de Petris, Blundo) che alla Camera (Proposta di legge 2630, 12/9/2014; Paglia, Scotto, Giordano, Fratoianni, Costantino, Duranti, Pellegrino). L’articolato proposto, opportunamente riaggiornato, riprende quello della legge di iniziativa popolare “per una Buona scuola per la Repubblica” a suo tempo sottoscritta, in modo certificato,da oltre 100.000 elettori.
Senza dubbio il Presidente del Consiglio ha il diritto di promuovere una consultazione su una proposta governativa, sia pure ancora informale; riteniamo però che, in presenza di una proposta di legge alternativa, già presentata in entrambe le Camere, egli non possa utilizzare le strutture istituzionali per propagandare il proprio progetto ed escludere dal confronto democratico le altre ipotesi alternative.
La Costituzione afferma all’art. 33: “la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione….” Spetta quindi al Parlamento legiferare in materia di istruzione. Se il Governo ritiene opportuno far precedere all’iter parlamentare una consultazione popolare, senza dubbio ogni forma di partecipazione diffusa può essere utile per arricchire il confronto democratico; è però necessario che la consultazione stessa sia trasparente e consenta un reale confronto democratico sulle diverse alternative; diversamente, una consultazione limitata alla sola proposta governativa, diventa discriminatoria e prevaricatrice dell’attività e del ruolo stesso del Parlamento e nello stesso tempo manipolatrice della stessa consultazione.
Poiché il Presidente del Consiglio non ha finora dimostrato questa necessaria sensibilità democratica, ignorando persino atti formalmente parlamentari, come la proposta di legge sopra citata, siamo certi che i Presidenti delle Camere, per il ruolo che svolgono ed a garanzia delle prerogative del Parlamento e dei Parlamentari, vorranno intervenire nel modo più opportuno e con la massima tempestività per garantire che anche questa proposta di legge possa avere la stessa visibilità e lo stesso percorso istituzionale sia nella fase della consultazione popolare sia nel dibattito Parlamentare.
Fiduciosi, rimaniamo in attesa di un cortese riscontro e porgiamo distinti saluti.

Il Coordinamento nazionale a sostegno della Legge “per una Buona scuola per la Repubblica”