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Questo inizio di anno porrà il mondo della scuola nelle condizioni di fare i conti con le peggiori implicazioni della legge 107, che teorizza e mette in pratica una scuola gerarchica, subordinata al mercato e depotenziata negli organi di garanzia della democrazia scolastica e nel suo mandato costituzionale di  costruire cittadinanza critica.
Di tali esiti abbiamo già avuto un’anticipazione con i risultati della chiamata diretta, con le ambiguità dell’organico del potenziamento e con un reclutamento che, al di là dei proclami demagogici, ha espresso la propria iniquità strutturale.
Rientriamo nelle scuole dovendo fare i conti con i frutti avvelenati della “cattiva scuola”: i bonus premiali, che minano la libertà d’insegnamento ; il nuovo piano di formazione obbligatoria, che configura la definitiva imposizione di  Pensiero Unico da parte del Miur; le deviazioni più o meno legittime dell’alternanza scuola/lavoro e l’inesistenza di un serio bilancio di questa spesso disastrosa esperienza; i”superpoteri” accordati a dirigenti scolastici spesso incapaci di applicarli in modo non arbitrario, autoritario e clientelare.

Le oltre 500.000 firme raccolte per il referendum abrogativo,  qualunque sia il responso della Cassazione, costituiscono un impegno morale e professionale a riprendere e continuare la difesa della scuola della repubblica, della dignità del lavoro docente e dei diritti degli studenti, senza dimenticare le deleghe in bianco: le urgenze sopra citate insieme a molte altre non possono aspettare.

Per questo i Comitati per la Lipscuola riuniti in assemblea nazionale invitano sindacati, associazioni e tutti coloro che hanno dato vita al movimento della scuola pubblica contro la 107 a indire tutti insieme, con lo stesso spirito unitario degli scioperi della primavera del 2015 e della raccolta delle firme, un’assemblea nazionale entro la prima metà di ottobre per ripensare i termini di una tempestiva e sollecita mobilitazione unitaria.

 

Roma, settembre 2016

2 comments found

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    Daniela

    Sono con voi!

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    antonia sani

    non ho potuto partecipare, ma concordo con lo spirito e la lettera dell’appello.

    E’ da tener presente che il contrasto alla 107 va fatto in riferimento alla democrazia scolastica e segnatamente con puntuali richiami alla normativa degli Organi Collegiali, nella prospettiva di un loro potenziamento (pars construens).

    I riferimenti ai 10 SI e ai 10 NO che formano la base del progetto del Coordinamento Nazionale per la Scuola della Costituzione, in gran parte presenti nella LIP, il progetto di una riforma democratica del CNPI (oggi CSPI), la battagia per la laicità della scuola devono rappresentare l’orizzonte della nostra mobilitazione .

    Credo che si debba essere presenti nel Comitato Nazionale per il NO-oltre a dare la nostra opera a livello locale -laddove si riscontrino condizioni in linea con I NOSTRI PRINCIPI INCARDINATI NEL PROGETTO DI SCUOLA DELLA COSTITUZIONE

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