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Di seguito un articolo pubblicato da Mauro Presini sul suo blog “Like@Rolling Stone“.

Non è piaciuta tanto ad alcuni parlamentari PD la puntata di Presa Diretta di domenica 8 febbraio scorso, dal titolo: La nostra scuola.
Non gli è andata giù che la loro proposta di cosiddetta riforma sia stata demolita; non gli è piaciuto che si parlasse della LIP come proposta alternativa che fa riferimento alla scuola della Costituzione.

Non hanno gradito che quello che propagandavano a suon di tweet sia stato smentito dalla voce diretta dei genitori, dei dirigenti scolastici e dei docenti che vivono la scuola tutti i giorni.
Quelli de #LaBuonaScuola non hanno digerito di essere stati messi in difficoltà, nonostante la discesa in campo dei “pezzi da novanta” del PD, anche nel confronto su Twitter con la Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica (#MeglioLaLip).
Considerando che alcuni argomenti scabrosi (meritocrazia, abolizione degli scatti di anzianità, test Invalsi) non sono stati affrontati adeguatamente, è un segnale importante per chi si batte contro la cosiddetta buona scuola renziana “competitiva, conflittuale ed aziendalista”.

Si sono talmente rosi il fegato durante gli incubi notturni che oggi la senatrice Francesca Puglisi ha diramato un comunicato stampa (vedi più in basso) a dir poco: risentito, irritato, arrabbiato e addirittura patetico.
La sua reazione si può inserire negli atteggiamenti di certi bambini che quando pensano di aver ricevuto un trattamento diverso dagli altri: si stringono nelle braccia, abbassano la testa, fanno il broncio fingendo di piangere e poi, con il braccio teso ad indicare il responsabile del sopruso, lo minacciano di andare a riferire l’accaduto alla mamma.
La reazione del Presidente del Consiglio di Firenze e dei suoi fedeli consiglieri PD mi ricorda tanto quella di un ex Presidente del Consiglio di Arcore e dei suoi fedeli consiglieri PDL: nel momento in cui si sentono criticati se la prendono con RaiTre accusando ora una, ora l’altra trasmissione di informazione parziale; il tutto senza un minimo di decenza visto che entrambi i Patteggiatori Nazareni hanno quotidianamente a disposizione uno spazio mediatico enorme.

Il fatto è che a quei signori dà molto fastidio che si parli della realtà scolastica poiché essi privilegiano rimanere sui loro rami a “cianciar di scuola cinguettando“.
Essi non gradiscono sentir parlare di mozioni dei collegi contrarie alla loro buona scuola, di famiglie costrette a pagare un contributo volontariObbligatorio nella scuola dell’obbligo, di privati che influenzano i piani dell’offerta formativa finanziando progetti a cui sono interessati, del Ministero che chiede alle sue scuole di cancellare i crediti che queste hanno nei suoi confronti, della sicurezza degli edifici, del sovraffollamento delle aule, eccetera eccetera.
Sono talmente convinti, nella loro presunzione, di essere nel giusto e di piacere a tutti che danno i numeri… nel senso che, ad esempio, nel suo comunicato la senatrice Puglisi dà molti numeri ma si guarda bene dall’indicarne altri, altrettanto importanti.
Andiamo con ordine, questo è il comunicato stampa che la senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola, università e ricerca del Pd ha diramato il giorno dopo la trasmissione incriminata.

Ieri abbiamo assistito ad una ‘insolita’ puntata di PresaDiretta in cui, narrando i disastri prodotti dal malgoverno del passato, si è voluta affermare la tesi che il Governo Renzi sta continuando a tagliare sulla scuola pubblica.
Basterebbe saper leggere la legge di stabilità per verificare che il miliardo destinato alla scuola nel 2015 riguarda solo i primi 4 mesi del prossimo anno scolastico e che dunque sono 3 i miliardi all’anno investiti nella scuola per le assunzioni, la formazione degli insegnanti, il nuovo piano per la scuola digitale. Affermare che si taglia quando si sta per realizzare il più grande piano di stabilizzazioni mai realizzato da una pubblica amministrazione sembra quanto meno ingeneroso. E 148.000 assunzioni verranno fatte non perché lo chiede una sentenza della Corte Europea (i posti vacanti su cui hanno lavorato stabilmente i precari non sono più di 19.000) ma per dare alle scuole gli insegnanti che servono per il tempo pieno, per il recupero scolastico, per rafforzare l’offerta formativa”.
“Certamente servirà tempo per sanare il caos dei diritti contrapposti creato da riforme contraddittorie che si sono succedute negli anni di cui fanno le spese i docenti precari.
Ed è per questo che nella “Buona Scuola” si riforma tutto il percorso, dalla formazione iniziale al reclutamento che finalmente e già dal 2016 avverrà attraverso numeri programmati e concorsi banditi regolarmente ogni tre anni.
Infine il Governo Renzi ha trattato l’edilizia scolastica come una vera emergenza nazionale, investendo risorse, sburocratizzando le procedure per assegnare gli appalti, attivando per la prima volta a 17 anni dalla sua costituzione l’Osservatorio e rendendo operativa l’Anagrafe per l’edilizia scolastica. Un investimento complessivo di 5 miliardi.
Il primo atto è stato quello di scrivere direttamente ai sindaci, che conoscono bene le esigenze dei propri territori, per finanziare, sbloccando il patto di stabilità, 404 interventi per nuove scuole. Una leva che consentirà complessivamente di sviluppare circa 400 milioni di investimento per ciascuna delle due annualità 2014 e 2015.
Con il Piano Scuole Sicure per interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza, rimozione amianto e adeguamento sismico ha investito 150 milioni di euro già attivati tutti i cantieri.
Altri 400 milioni sono stati stanziati con il Decreto-Legge Sblocca Italia che finanzieranno altri 1.639 interventi.
Grande attenzione è stata dedicata allo snellimento delle procedure ed entro il 2015 verranno attivati altri 2000 cantieri.
Infine con il piano Scuole Belle altri 150 milioni di euro sono stati dati direttamente a 7.751 scuole nel 2014 e oltre 10 mila li riceveranno nel 2015, per opere di piccola manutenzione e decoro.
Con lo Sblocca Italia tutte le procedure in materia di edilizia potranno rientrare tra quelle di urgenza ed avere un regime fortemente semplificato nelle modalità e nei termini di attuazione. Infine anche i cittadini, grazie all’8×1000, potranno dimostrare di avere a cuore la scuola.
Questa è la realtà dei fatti con numeri e risorse già destinate. Purtroppo ieri invece nella prima parte della puntata è andato in onda un film già vecchio i cui gli unici protagonisti erano persone che stanno promuovendo un vecchio testo di legge che fu consegnato nelle mani dell’allora presidente della Camera Fausto Bertinotti“.

banner_presiniÈ un comunicato che sembra scritto con il piglio di chi, mostrando una competitività sfrenata, crede di essere la prima della classe.
Confesso che leggendo l’ultima parte che la senatrice dedica alla Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica (senza peraltro mai nominarla… come faceva Veltroni con Berlusconi) mi aspettavo che finisse il suo comunicato con un “pa pa pero“, come fanno certe bambine che, sentendosi superiori, prendono in giro le altre gridandole in faccia una frase ad effetto, per poi condirla con un “pa pa pero” finale sillabato, come a sottolineare il dominio incontrastato che si suggella con un trionfale e beffardo sfottò sonoro senza senso.
Si capisce bene che la senatrice Puglisi, insieme a Matteo Renzi, hanno accusato il colpo delle critiche alla loro buona scuola ma dovrebbero “star sereni” perché se è vero che,  volevano ascoltare tutti, ma proprio tutti, nonni compresi (ma non i sindacati), le risposte non tarderanno ad arrivare… ma con molta probabilità non saranno quelle che loro si aspettano.
Quello che la senatrice Puglisi chiama “un film vecchio, una vecchio testo di legge” è la Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica che invece è il frutto di un vero percorso democratico e che dimostra di possedere un’attualità illuminante proprio perché chi l’ha scritta vive la scuola quotidianamente quindi conosce i suoi veri problemi e le necessarie soluzioni.
Chi legge la LIP riesce a capirla e ad immaginare il contesto scolastico a cui si riferisce perché, grazie al suo linguaggio attuale e vitale, fa sentire di avere un’anima contemporanea che racchiude un’idea di società e di scuola coerente con quella delineata dalla nostra Costituzione.

La senatrice Puglisi, prima di sfottere la LIP, ha dato i numeri (su alcuni dei quali ci sarebbe qualcosa da precisare, da puntualizzare e anche da correggere) ma, ad esempio, non ha detto che in Italia per arrivare alla media dei paesi OCSE si dovrebbero investire nella scuola almeno 17 miliardi di euro.
Non ha scritto che il miliardo previsto per le assunzioni di 148 mila precari proviene da tagli per 1 miliardo e 26 milioni di euro in altri settori dell’istruzione.
Non ha spiegato che nella stessa Legge di Stabilità a cui lei fa riferimento e che è riferimento essenziale per la sua “buona scuola”:
– il Fondo dell’autonomia viene tagliato di 90 milioni nel triennio 2015-2017;
– il Fondo di Funzionamento delle Istituzioni Scolastiche viene tagliato del 25% rispetto allo scorso anno quando già era stato abbondantemente tagliato);
– è previsto un taglio di altri 8 milioni in tre anni attraverso l’eliminazione di ben 90 coordinatori provinciali dei progetti sportivi;
– è previsto un altro taglio di 118 milioni in tre anni tramite l’eliminazione d circa 2000 tra tecnici e personale ATA:
– è previsto un ulteriore taglio degli esoneri per i vicepresidi, per risparmiare 240 milioni di euro nel triennio a venire;
– è previsto un ennesimo taglio di 95 milioni in tre anni con l’eliminazione dei distacchi dei docenti presso gli uffici scolastici regionali e provinciali.
Non ha aggiunto che all’Invalsi sono stati donati ulteriori 10 milioni di euro,
Non ha chiarito che alle scuole private saranno regalati 200 milioni di euro.
Non ha spiegato che le assenze dei docenti e del personale Ata non saranno coperte da supplenti.
Non ha evidenziato che ulteriori limitazioni e tagli sono previsti per l’università e la ricerca.
Non ha precisato che le scuole vantano crediti nei confronti del MIUR per 580 milioni di euro.
E non ha certamente specificato che il contratto di lavoro per il personale della scuola continuerà ad essere bloccato anche per tutto il 2015.

Forse perché non ha ancora capito che chi rimane sui rami più alti dell’albero a “cianciar di scuola cinguettando” non può rendersi conto della realtà fino a quando la realtà stessa non fa oscillare il tronco gridando in maniera convincente: #MeglioLaLip.
Comunque la pensiate, se noi viviamo la scuola che vogliamo allora noi voliamo!

Questo è il link per chi volesse rivedere la trasmissione Presa Diretta dedicata a La Nostra Scuola:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b2f6d908-a308-4af1-a2f5-78c6812d86f7.html#p=0

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https://mauropresini.wordpress.com/2015/02/10/chi-di-twitter-ferisce-di-twitter-perisce/