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Vademecum – versione 1.0

1. Il contesto

1.1 I referendum sociali

Il movimento per la difesa della scuola pubblica ha deciso di promuovere 4 quesiti referendari abrogativi della legge 107. Il Comitato Promotore ha appena definito il contenuto definitivo dei quesiti.

Il movimento per l’acqua promuove una nuova iniziativa referendaria contro le privatizzazioni di beni comuni;

Contro la devastazione e il saccheggio ambientale è in via di definizione un quesito referendario per abolire il ricorso alle trivellazioni petrolifere sia in mare sia in terraferma.

Il Coordinamento per la democrazia costituzionale ha già depositato due quesiti abrogativi della legge elettorale (Italicum).

La CGIL e altri soggetti che si occupano di diritti dei lavoratori stanno approfondendo la discussione per mettere in campo quesiti referendari contro il Jobs Act e la legislazione del lavoro.

1.2 Le prime scadenze

La stagione referendaria sociale vedrà la raccolta delle firme tra aprile e luglio e sarà lanciata con un’assemblea nazionale congiunta dei movimenti dell’acqua, della scuola pubblica e della campagna contro la devastazione ambientale il 13 marzo a Roma.

1.3 La prospettiva

Sono previsti altri due impegni:

· il 17 aprile si terrà il voto referendario sulla durata delle concessioni petrolifere in mare, che, al di là del quesito specifico, avrà grande valore per dare un primo stop alle scelte del governo che aggredisce l’ambiente e si basa su una strategia energetica, quella basata sul fossile, che guarda al passato;

– si sta ipotizzando di tenere una grande manifestazione nazionale a Roma in aprile contro il TTIP e gli accordi internazionali che intendono consegnare al mercato e alle grandi multinazionali i beni comuni e le scelte di fondo che riguardano il modello economico.

Questa prospettiva di mobilitazione politico-culturale si colloca nel pieno della discussione per quanto riguarda il referendum confermativo costituzionale che si dovrebbe tenere in autunno.  A livello nazionale si è già costituito il Comitato per il No alla controriforma costituzionale.

2. I quesiti abrogativi della legge 107 (“Buona scuola”): stato dell’arte

2.1 Il contenuto dei quesiti

Il Comitato promotore del referendum abrogativo della legge 107/2015 – a cui hanno aderito forze associative e sindacali di dimensione nazionale e di stampo democratico del mondo della scuola (lavoratori, studenti e genitori) – ha deciso nella riunione in cui si è insediato[2] (Roma – 27.2.2016) il merito dei quesiti:

– School bonus: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette.

– Poteri del dirigente scolastico: abrogazione della chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali

– Alternanza scuola-lavoro: abrogazione dell’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnici e nei professionali, lasciando le scuole libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto;

– Valutazione del merito da parte del dirigente scolastico: abrogazione parziale dei relativi commi, allo scopo di ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl 297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione.

2.2 Il percorso politico

L’assemblea di Napoli del 7 febbraio 2016, oltre ad aver costituito il comitato promotore e definito lo schema 4 quesiti sintetizzati nel paragrafo precedente, ha deciso di aderire alla campagna referendaria sociale, ha concluso il percorso iniziato il 12 luglio a Roma e proseguito il  6 settembre a Bologna e di nuovo a Roma  il 29 novembre.

In particolare, l’assemblea di Bologna aveva conferito all’unanimità ad un gruppo di costituzionalisti coordinati dal prof. Massimo Villone di valutare, sulla base di precise indicazioni politiche da parte del movimento, la formulazione di quesiti referendari che -considerata la probabile non ammissibilità dell’abrogazione totale- dessero il senso forte di una totale avversità del mondo della scuola a quel provvedimento. Si è così costituito un comitato tecnico scientifico, che si è incontrato per la prima volta all’inizio di novembre e che il 18 gennaio ha espresso le linee generali dei 4 quesiti, che sono stati discussi e approvati nella struttura generale nell’assemblea di Napoli.

2.3 Le adesioni, allo stato attuale

Riportiamo l’elenco completo dei soggetti collettivi rappresentati a Napoli.  Compito delle realtà locali è dare vita ai Comitati locali per la raccolta delle firme e per la campagna referendaria sociale.

Associazione Illumin’Italia, Cobas Scuola, Associazione nazionale per la scuola della Repubblica, Gilda degli Insegnanti, CoGeDe Liguria, Flc CGIL, Unione degli Studenti, Coordinamento Precari scuole di Roma, Associazione Nazionale Docenti, Cesp (Centro Studi Scuola Pubblica), Mida Precari, Unicobas, Coordinamento precari scuola di Napoli, Comitato Genitori e Insegnanti per la scuola pubblica di Padova, Collettivo studentesco Pescara, Autoconvocati scuola di Roma, Docenti consapevoli Macerata-Marche, Sindacato Generale di Base, Adida Precari, Comitato articolo 33 di Bari, Collettivo officina di Pisa, Collettivo Mambo di Roma, Link Coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Adam, Non uno di meno di Milano, Rete scuole di Milano, Gruppo FB “E Adesso Uniamoci”, Il sindacato è un’altra cosa (area congressuale FLC CGIL), Collettivo studentesco Lanciano, Associazione Madonna Assunta di Napoli, Assemblea genitori ed insegnanti Bologna, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Cub Scuola, Partigiani della scuola pubblica, Comitato nazionale per il sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica; Coordinamento nazionale per la scuola della Costituzione, Coordinamento docenti della provincia di Latina .

Erano inoltre rappresentate anche le seguenti forze politiche: Altra Europa per Tsipras, Azione Civile, M5S, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra anticapitalista, Sinistra e Libertà, SEL

2.4 Le prossime scadenze della campagna      

13 marzo 2016 – Assemblea unitaria per la campagna referendaria sociale, Roma

Costituzione dei comitali locali

3. Prime indicazioni operative e formali

Come detto, il prossimo 27 febbraio 2016 entrerà in fase operativa il comitato promotore del referendum abrogativo della legge 107, la cui costituzione è stata decisa dall’assemblea nazionale di Napoli del 7 febbraio.

Il 13 marzo avrà inizio la campagna unitaria dei referendum sociali e si prevede di iniziare la raccolta delle firme da sabato 9 aprile.

Perché la campagna possa sviluppare tutte le sue potenzialità, occorre che sin da subito si insedino comitati promotori locali, larghi e aperti a tutte le forze associative e sindacali, e sostenuti dalle forze politiche interessate alle tematiche sollevate.

Qui di seguito, pertanto, alcune rapide indicazioni:

1)     Riteniamo opportuno che ogni comitato locale si insedi al più presto tramite la convocazione di un’assemblea locale, che deve porsi come primi compiti quello del reperimento dei fondi per iniziare la campagna e l’individuazione di uno o più referenti. Nei prossimi giorni si deciderà se individuare anche un coordinatore regionale cui fare riferimento o se i rapporti avverranno direttamente con il comitato nazionale.
In vista dell’inizio della raccolta delle firme occorre tenere presente che ogni firma di sottoscrizione dei vari quesiti referendari (ci sarà un modulo per ciascun quesito) va raccolta alla presenza di un soggetto che possa autenticarla.

Per l’individuazione di questi soggetti si applicano l’art. 14 della legge 53/1990, e successive modificazioni.
I soggetti sono: notai, giudici di pace, cancellieri e collaboratori di cancellerie e Corti d’appello, dei tribunali e delle sezioni distaccate dei tribunali, segretari delle Procure della Repubblica, sindaci, assessori comunali, presidenti e vicepresidenti dei consigli comunali e circoscrizionali, segretari comunali, consiglieri comunali  e funzionari incaricati dal sindaco, che ne facciano richiesta dichiarando la propria disponibilità(Delega del sindaco.

Tutti i dipendenti comunali possono chiedere delega al sindaco al riguardo. Per esperienza questi soggetti sono quelli più disponibili.Una delle prime incombenze dei comitati locali pertanto è proprio il reperimento di tali disponibilità.

Ognuno di questi pubblici ufficiali può autenticare le firme di qualunque cittadino italiano che in quel momento si trovi nel territorio di competenza del suo ufficio.

2)     Ogni comitato dovrà essere operativo in tempi brevi. Le incombenze principali saranno: essere il più possibile autonomi finanziariamente (in ogni caso avvieremo una ricerca di fondi nazionale), darsi una divisione dei compiti interna, reperire una sede (il più possibile neutra politicamente), reperire il materiale informativo nazionale o produrlo localmente, organizzare la raccolta delle firme in luoghi particolarmente frequentati (scuole, piazze, centri commerciali, luoghi di iniziative politiche), certificare le firme presso gli uffici elettorali, raccogliere e custodire i moduli con autentica e certificazione, comunicare periodicamente il numero delle firme raccolte per ciascun quesito.

3)     L’altra incombenza urgente è quella di iniziare (in particolare nelle città sede di elezioni amministrative) a richiedere gli spazi pubblici dove installare i banchetti, secondo le modalità previste da ogni Comune.

In tempo utile vi verrà inviato un vademecum completo con le istruzioni per le varie fasi della campagna e i moduli per la raccolta che dovranno essere preventivamente vidimati presso le diverse segreterie comunali e potranno essere utilizzati solo nei comuni di pertinenza.

Vi sosterremo in ogni modo; in caso di dubbi potete per ora rivolgervi a Bruno Moretto bruno.moretto@fastwebnet.it –  cell. 335 53 84284

……..

N.B.: In ciascuna sede locale bisogna cercare di coinvolgere, oltre alle sigle nazionali, associazioni locali di insegnanti, studenti e genitori e quelle che si occupano di temi ambientali e del lavoro

 

NOTE AL DOCUMENTO, SCARICABILE IN VERSIONE PDF

Il documento verrà via via aggiornato in funzione delle esigenze politiche, tecniche, organizzative e comunicative che si verranno a determinare.

Allo stato attuale fanno parte del comitato promotore nazionale: Comitato nazionale di sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica, Flc-Cgil, Cobas, Gilda, Unicobas, USB, SGB, CUB, Il sindacato è un’altra cosa (area congressuale Flc-CGIL), UdS, Link, Cesp, Coordinamento nazionale scuola della Costituzione, Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica, Adam, Adida, AND, Mida, Illumin’Italia, Retescuole. All’assemblea del 7 febbraio erano inoltre rappresentate le seguenti forze politiche: Altra Europa per Tsipras, Azione Civile, M5S, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra anticapitalista, SEL

L’assemblea del 7 febbraio a Napoli ha approvato un appello affinché aderiscano altri soggetti con le medesime caratteristiche; scadenza per l’adesione il giorno precedente all’inizio della raccolta delle firme.